Lottanta per cento dei consumatori liguri che vanno a comprare alla Coop preferisce gli sconti più che i premi, in assoluta controtendenza rispetto ai consumatori della Lombardia, e più in generale del resto dellItalia, anche se con percentuali diverse. Tutto questo, a dimostrazione della preponderante sensibilità dei liguri - fanno osservare i «guru» del marketing - nei confronti del guadagno immediato piuttosto che dellaccumulo dei punti nel tempo per ottenere un bene a distanza. È quanto è emerso ieri, in occasione dellassemblea generale di Coop Liguria che si è svolta ai Magazzini del Cotone del Porto antico con la partecipazione di circa cinquecento delegati in rappresentanza degli oltre 500mila soci. I delegati, fra laltro, hanno approvato il bilancio 2010, chiuso con ricavi in lieve calo (-1,73 per cento) «anche per effetto delle diffuse riduzioni di prezzo praticate per laumento dellintensità promozionale e delle vendite in promozione».
In questo scenario, i consumatori di Coop Liguria hanno ottenuto complessivamente oltre 45 milioni di euro di sconti, un dato cresciuto dell11 per cento rispetto al 2009. I soci, inoltre, hanno usufruito di altri 13,7 milioni di euro di vantaggi esclusivi, tra promozioni riservate ed erogazioni di punti-spesa immediatamente convertibili in sconti.
Lassemblea, inoltre, ha confermato alla presidenza Francesco Berardini, che ha dichiarato: «Reagendo alla crisi abbiamo migliorato il nostro modo di lavorare, mantenendo limpegno di tutelare il potere dacquisto dei soci e dei consumatori». Nelloccasione, la Cooperativa ha donato allIstituto Giannina Gaslini di Genova, rappresentato dal presidente Vincenzo Lorenzelli, i 50mila euro ricevuti a titolo di risarcimento da Esselunga, condannata per concorrenza sleale denigratoria per i contenuti di un libro.
Dopo la presentazione dei risultati di bilancio, l'assemblea ha ospitato una tavola rotonda aperta al pubblico sul tema «Pianificazione urbanistica e sviluppo delle attività produttive: problemi e possibilità di intervento». Allincontro hanno preso parte il sindaco Marta Vincenzi, Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova, Enrico Montolivo, amministratore delegato di Giglio Bagnara Spa, Bruno Giontoni, presidente di Mario Valle Spa, e lo stesso Berardini. Moderatore, Pier Maria Ferrando, preside della Facoltà di Economia dell'Università di Genova.
Marta Vincenzi ne ha approfittato per parlare del Piano urbanistico comunale, per «una città più grande e con minori squilibri», che, «nei limiti del territorio, carente di spazi da destinare a investimenti produttivi e con evidenti difficoltà di carattere logistico», sappia «puntare al recupero delle aree degradate, favorendo nuovi insediamenti, capaci di creare occupazione». Un obiettivo che i genovesi si augurano non rimanga un sogno, come tanti altri dati, in questi anni, di sicura realizzazione, e rimasti invece a livello di auspici.
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