Udine - Nella casa di riposo 'La Quiete' di Udine continua l’attuazione del protocollo concordato, ma fonti mediche hanno fatto sapere che, già questa mattina, hanno interrotto ogni forma di nutrizione. Secondo il protocollo, invece, l’ultima interruzione era programmata per domani. In mattinata, gli ispettori inviati dal ministero del Welfare hanno visitato la casa di cura.
E' la Procura della Repubblica di Udine a controllare che il protocollo della progressiva riduzione dell'idratazione e alimentazione di Eluana venga osservato. Lo si è appreso da fonti giudiziarie friulane che hanno ricordato che proprio per questo ieri il Procuratore Antonio Biancardi ha nominato due consulenti tecnici di Padova che hanno proprio il compito di 'monitorare' il procedere del protocollo e di segnalare eventuali incongrunze tra quanto previsto e quanto avviene all'interno della casa di riposo. I due consulenti, che ieri sera hanno fatto le prime verifiche alla Quiete, riferiscono ogni giorno al Pm le risultanze delle loro ispezioni.
I controlli del ministero del Welfare Si sono informati, hanno chiesto documenti, hanno voluto sapere diversi particolari del ricovero e, alla fine, alla casa di riposo 'La Quiete', hanno anche voluto vedere Eluana, qui ricoverata da martedì mattina, i tre ispettori inviati a Udine dal Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Da Roma sono giunti tre medici, accompagnati da un ufficiale dei Carabinieri dei Nas. In mattinata si sono recati all'Azienda sanitaria 4, 'Medio Friuli', nella cui giurisdizione è compresa la casa di riposo 'La Quiete'. Quindi si sono recati nella strutura udinese dove è ricoverata la donna e, prima di fare rientro a Roma, hanno voluto visitare la stanza dove la ragazza é sottoposta al protocollo previsto dal decreto della Corte d'Appello di Milano. Al centro dell'attività dei tre ispettori le modalità di ricovero di Eluana che è stata "presa in carico" dall'associaizone 'Per Eluana', appositamente costituitasi a Udine e della quale, oltre all'anestesista Amato De Monte, fanno parte altri medici e alcuni infermieri professionisti. All'Azienda Sanitaria, secondo quanto si è appreso, gli ispettori hanno acquisito la documentazione relativa al ricovero della ragazza. Alla Quiete, invece, quella relativa ai rapporti tra la stessa casa di riposo e l'associazione 'Per Eluana'. All'Azienda l'ispezione è durata alcune ore; alla casa di riposo circa due. Qui i tre ispettori e l'ufficiale dei Nas sono stati raggiunti dall'avvocato Giuseppe Campeis, che assiste la famiglia Englaro. All'uscita, Campeis si è detto soddisfatto e ha ribadito che "gli ispettori hanno fatto tutte le verifiche del caso, ma - ha aggiunto - noi ci sentiamo tranquilli". Secondo l'avvocato, infatti, "agli ispettori è difficile accreditare poteri inibitori della sentenza della Corte di Cassazione", ma soltanto "poteri amministrativi che non possono limitare una sentenza passata in giudicato". Eluana è giunta martedì mattina alla casa di riposo 'La Quiete' di Udine come qualsiasi altro paziente non autosufficiente affidandosi, per le cure mediche, al personale messo a disposizione dall'Azienda 'Medio Friuli'. Poi l'associazione 'per Eluana' ha comunicato di voler attuare il protocollo previsto dal decreto della Corte di Milano e che per fare questo non aveva più bisogno del personale dell'Azienda. Gli ispettori per questo hanno chiesto informazioni sul funzionamento del Sistema sanitario regionale - il Friuli Venezia Giulia è scollegato dal Sistema sanitario nazionale avendo completa e totale autonomia in materia - e sui rapporti tra questo e il Ssn.
Nei giorni scorsi era stata il sottosegretario al Welfare, Stefania Roccella - che l'altro ieri aveva voluto sentire su questi temi anche l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Vladimir Kosic - a parlare di "cavilli burocratici" nel ricovero di Eluana "che andavano chiariti". I tre ispettori hanno lasciato 'La Quiete' senza rilasciare dichiarazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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