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La Clinton chiede a Seul «pazienza strategica»

SeulLa comunità internazionale ha «la responsabilità di rispondere all’affondamento della corvetta sudcoreana» Cheonan e non può chiudere gli occhi di fronte a un atto «inaccettabile» costato la vita 46 marinai, mentre la Corea del Nord «deve sospendere le provocazioni e le minacce».
A Seul, l’ultima breve tappa della sua missione in Estremo Oriente dopo Giappone e Cina, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha spiegato che è nell’interesse di tutti, inclusa la Cina (che comprende la «serietà» della situazione, sottolinea), convincere Pyongyang a modificare i comportamenti e imboccare «la strada della prosperità, della pace e del rispetto».
Nella conferenza stampa congiunta con la sua controparte sudcoreana, Yu Myung-hwan, l’ex first lady ha sostenuto che la crisi provocata dall’attacco contro la Cheonan «necessita una risposta forte ma misurata».
Difficile, tuttavia, da attuare senza il sostegno della Cina, fondamentale per qualsiasi azione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, avendo il potere di veto su ogni provvedimento.


Per questo, la «pazienza strategica» è necessaria per trattare con la Corea del Nord, hanno condiviso nel loro faccia a faccia Clinton e il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak.

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