da New York
Jay Carson, il portavoce di Bill Clinton, non ha nascosto l'indignazione: «Nonostante le pretese di cambiamento, alcune scene messe in onda dalla Abc sono completamente false». Il network della Disney ha sfidato l'ira dell'ex presidente democratico e dei suoi collaboratori mandando in onda domenica sera la prima e più controversa puntata di «Path to 9/11», il docudramma che attribuisce a errori ed omissioni dell'amministrazione Clinton l'ascesa di Osama Bin Laden, l'autore delle stragi dell'11 settembre.
I clintoniani avevano chiesto alla Abc di riscrivere la storia: in extremis la Abc ha fatto alcune modifiche in sala di montaggio ma la Disney ha resistito alla richiesta di ritirare la miniserie costata 40 milioni di dollari dalla programmazione in coincidenza con il quinto anniversario delle stragi. La seconda puntata del film è andata in onda ieri sera, con una interruzione alle 21, per il discorso del presidente George Bush sull'11 settembre. La prima parte è durata venti minuti meno del previsto. Tra le scene di cui i clintoniani avevano chiesto la cancellazione, una sottolineava, attribuendola al responsabile dell'antiterrorismo della Casa Bianca Richard Clarke, la preoccupazione di Clinton per il processo di impeachment che lo avrebbe distratto dalla caccia a Bin Laden.
Nella versione andata in onda domenica Clarke dice all'agente dell'Fbi John ONeill (nel film Harvey Keitel) che il presidente glielo ha assicurato: «L'impeachment non influenzerà le sue decisioni alla Casa Bianca». Replica ONeill: «Dunque va bene che uno uccida Bin Laden se lui non dà l'ordine. È patetico».
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