Clodolfo

I francesi lo chiamano St. Cloud e lo tengono distinto da St. Clou, che sarebbe s. Clodoaldo. Clodolfo aveva un fratello, Ansegio, e un padre santo, s. Arnolfo. Arnolfo era stato consigliere del re Dagoberto e poi governatore per conto della dinastia merovingia. Aveva sposato Doda, da cui aveva avuto i figli che abbiamo detto. Poi, sia lui che lei avevano abbandonato ogni cosa per ritirarsi in monastero. Arnolfo aveva preso gli ordini sacri ed era finito vescovo di Metz. Clodolfo, nato verso l’anno 600, ebbe importanti incarichi amministrativi insieme al fratello sotto i maestri di palazzo del regno di Austrasia. Ansegio si sposò con Begga, che era figlia di Pipino di Landen. In tal modo diventò antenato della dinastia carolingia. Clodolfo rimase celibe a condurre una vita santa sull’esempio del padre. Verso il 652 morì il successore di s. Arnolfo al vescovato di Metz e non si trovò miglior sostituto che Clodolfo. Venne incaricato l’abate s. Trudone, che era stato discepolo di s. Remeclo, di prepararlo al sacerdozio. Clodolfo resse la diocesi di Metz per i quarant’anni seguenti, cioè fino alla morte, che lo colse verso i novantun anni attorno al 692 (o 696). Nel 959 il suo corpo venne traslato nel priorato benedettino di Lay-St-Christophe. Altro di lui non si sa, perciò approfittiamo dello spazio rimastoci per segnalare qualche libro interessante.

Tre volumetti risorgimental-revisionisti editi da Solfanelli: Giuseppe Brienza, I gesuiti e la rivoluzione italiana nel 1848; Francesco Mario Agnoli, Mazzini; In nome del papa-re. L'esercito di Pio IX (1860-1870). Buona lettura.

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