Clonazione, sberleffo a Bush

da New York

Mentre l’Italia va alle urne per il referendum sulla procreazione assistita, scienziati a favore della ricerca sulle cellule staminali si sono riuniti ieri a Houston. Un convegno che ha avuto il sapore di una sfida al religiosissimo presidente George W.Bush, già governatore texano. Luminari degli esperimenti sugli embrioni tra cui il pioniere della clonazione terapeutica Hwang Woo Suk e le leggende della cardiochirurgia americana Michael DeBakey e Denton Cooley hanno confrontato le loro esperienze e messo a punto un piano d’azione per combattere l’opposizione all’uso delle staminali ricavate da embrioni e i tagli alla ricerca.
La scelta del Texas, dove è fortissima la lobby anti-aborto che si oppone agli studi sulle staminali, non è stata casuale: «È stata una decisione simbolica», ha detto Bernard Siegel, direttore dell’Istituto per la politica genetica e padrone di casa all’incontro presso il Baylor College of Medicine, osservando che «mentre tutta l’attenzione si concentra sulla legge federale, vengono perse di vista le battaglie furibonde che vengono combattute Stato per Stato in nome di questa ricerca.


Il Texas è uno di questi campi di battaglia: quando l’Assemblea statale ha concluso i suoi lavori il mese scorso con un nulla di fatto il governatore (e successore di Bush) Rick Perry ha tirato un sospiro di sollievo: «Mi va benissimo che un altro Stato assuma il ruolo di guida in questa vicenda...».

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