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Il club dei ragazzini che vuol moltiplicare le piante del mondo

Giovanni Atzeni, 17 anni, ha un obiettivo: seminarne un milione

Il club dei ragazzini che vuol moltiplicare le piante del mondo

Sono i protagonisti sempre più frequenti dei romanzi, ma stanno vivendo un momento di riscatto in tutto il mondo dopo decenni di distruzione sistematica di boschi e foreste. Gli alberi come amici, come cani o gatti, da seguire nella crescita, curare, soprattutto da far nascere, portare in vita.

Piattaforme per piantarli, movimenti di giovanissimi che diffondono la sensibilità verso il mondo vegetale nelle scuole: se prima un albero era soltanto un albero, ora si sta diffondendo la cultura sulle specie, sulle differenze, le fragilità, le esigenze e le grandi doti delle piante, e soprattutto, la moda, o il desiderio, di piantarle, un modo per ingentilire il mondo, ma soprattutto per lasciare una traccia di sé sul pianeta.

Partiamo proprio da un ragazzo, Giovanni Atzeni. E' un liceale di Sassari non ancora maggiorenne, ha diciassette anni, ma da quando ne aveva undici si è messo in testa una missione nella vita: piantare alberi. Il suo obbiettivo è arrivare a un milione, sulle orme del tedesco Felix Finkbeiner, che a 12 anni aveva piantato un milione di piante e creato il movimento Plant for the planet con lo slogan: «Stop talking start planting», smettete di parlare, iniziate a piantare.

I ragazzi di Plant for the Planet non hanno più di ventuno anni, e il più piccolo ne ha otto. In pochi anni hanno costituito quattro sedi nel mondo dalla Germania al Messico con oltre 100mila affiliati. Ogni bambino del pianeta tra i 10 e 12 anni può diventare Climate Justice ambassador. La Sardegna, dopo l'esperienza del giovane Giovanni, ha un suo gruppo attivo sui social.

La piattaforma tutta italiana Treedom.net, nata a Firenze nel 2010, propone alberi da innestare nei cinque continenti. In sette anni più di 340mila sono stati piantati in Africa, America Latina e anche in Italia. E' possibile scegliere per esempio tra un Avocado in Kenya da 24 euro e 90 centesimi, una Macdamia in Nepal da 29,90, una Cassia di Haiti a 14. Il menù è consultabile sul sito, con le tariffe differenziate per le specie. Si fa tutto online: acquisto dell'albero e controllo del suo sviluppo a distanza. Ogni albero di Treedom ha una pagina dedicata. Dopo la scelta dell'albero, che viene piantato da un contadino locale, l'acquirente può vederne foto e sviluppo. La pianta viene geolocalizzata e se ne può controllare la crescita, seguendo il «parto» dalle primissime fasi in cui il contadino se ne occuperà.

Fino a questo momento hanno piantato alberi nel mondo con questo sistema oltre 81mila persone, i contadini coinvolti sono 21mila e 800, e 399 aziende si sono unite. Ogni albero ha il suo diario online, dove vengono pubblicati aggiornamenti, foto e racconti dei momenti importanti della sua vita. Si può tenere per se, o regalarlo.

Sul sito si può calcolare anche la quantità di anidride carbonica che consumiamo giornalmente in relazione alle attività svolte e la capacità degli alberi di assorbirla.

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