Cobra Trezeguet salva la Signora in rosso

Rissa fra Nedved e Liverani: entrambi da espellere. Di Canio rifà il saluto romano. Rigore su Behrami, che finisce all’ospedale

Marcello Di Dio

da Roma

La Juventus decide di non ammazzare il campionato né di stabilire (a meno di risultati favorevoli oggi sugli altri campi) l’ennesimo record. Ovvero di diventare campione d’inverno con tre turni d’anticipo. Il primo pareggio del campionato, il secondo stagionale dopo quello in Coppa Italia a Firenze, permette di incrementare una classifica già straboccante di punti. C’è da chiedersi se sia un punto guadagnato – i bianconeri devono rimontare lo svantaggio e la Lazio reclama un rigore netto – o due punti persi, considerando le occasioni sprecate nella ripresa.
La Juve fatica a entrare in partita, merito di una Lazio determinata. La retroguardia bianconera accusa nella prima frazione sbandamenti inattesi, a centrocampo manca Emerson e si sente, visto che Blasi non ha lo stesso spessore del brasiliano; in attacco Ibrahimovic gioca con una certa sufficienza, anche se poi mette una splendida palla sui piedi di Trezeguet. Nei primi venti minuti in campo si vede una Lazio compatta e agguerrita, rapida e incisiva, capace di arrivare con facilità in area grazie agli inserimenti di Behrami e ai cross di Manfredini e Di Canio, che alla fine, sostituito, rifà il saluto romano.
Logico che arrivi il gol, per un errore da dilettante di Thuram: il francese recupera un pallone dopo la respinta di Zambrotta ma poi ingenuamente se lo fa soffiare sulla linea di fondo da Di Canio e Manfredini, quest’ultimo serve Rocchi e la rete è servita. Per l’ex primavera bianconero un altro sgarbo alla sua ex squadra. L’1-0 sembra svegliare la Juventus, anche se insieme ai bianconeri cresce anche il nervosismo, Pieri ammonisce poco e male. In tutto questo la Juventus trova il pareggio dieci minuti dopo il sesto gol stagionale di Rocchi: intuizione di Camoranesi che pesca Nedved largo a sinistra in area, il suo colpo di testa diventa un assist per Trezeguet che sempre di testa fa centro. Il francese sale a quota 14 nella classifica cannonieri.
L’ultima parte di tempo si vive con i nervi tesi. Partita spezzettata (solo ventuno i minuti di gioco effettivo), l’arbitro Pieri non vede un netto fallo in area di Chiellini su Behrami, ma questo è solo uno degli episodi incerti di un fischietto che – non si sa per quali motivi o meriti particolari – diventerà internazionale il 1° gennaio 2006. Behrami rifila un calcione a Nedved, che a sua volta aveva scalciato Oddo. Cannavaro decide di «vendicare» il compagno entrando in malo modo sul kosovaro di passaporto svizzero. Behrami esce per infortunio e andrà in ospedale, il difensore azzurro viene graziato. Così come restano impuniti (meritavano anche il rosso) Nedved e Liverani che hanno un «vivace» alterco nel finale: si prendono allegramente per il collo.
Ripresa più tranquilla ma con una Juve più determinata.

Ottima la chiusura di Peruzzi su Trezeguet, servito da un delizioso assist di Ibrahimovic, decisivo l’intervento in scivolata di Oddo sul cross del francese. La Juve fa valere il peso atletico superiore, mentre la Lazio non sfrutta il maggiore possesso palla. E nemmeno l’ingresso di Del Piero e Zalayeta cambiano le cose. In certe serate meglio accontentarsi.

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