Coca e sesso in hotel con tre ragazze: a 80 anni muore imprenditore veneto

MilanoQualche sniffata di cocaina di troppo e, al momento della crisi, un forte tranquillante. Sarebbe morto così, per questo mix fatale l’imprenditore alberghiero veneziano Enzo Cori, 80 anni. Gli investigatori si aspettavano di trovare anche il classico Viagra, ma non ce n’era traccia. L’uomo si era sentito male la mattina di venerdì di 13 aprile in una suite dell’hotel milanese «Principe di Savoia», in piazza della Repubblica. Una nottata «brava» la sua: nel grande hotel la discrezione è d’obbligo, ma sembra che l’uomo fosse risalito in camera con tre giovani donne. Infatti è stata proprio una 35enne che era con lui a lanciare l’allarme quando Cori aveva cominciato a stare male. Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine e dagli operatori del 118 che lo hanno portato di corsa alla clinica Santa Rita, nel momento in cui è stato soccorso Cori non era in pericolo di vita: infatti arriva in ospedale in «codice verde»: le sue condizioni non sono critiche e, comunque, in fase di stabilizzazione. Una volta ricoverato, però, l’uomo peggiora col passare delle ore, forse proprio a causa di quel tranquillante che aveva ingerito nella speranza di sentirsi meglio. Già lunedì 16 le sue condizioni sono critiche, poi subentra il coma e venerdì 20 aprile il cuore dell’imprenditore cede definitivamente.
A Venezia lo descrivano come un tipo esuberante, guascone, ma niente di più. Già proprietario dell’Hotel Carlton on the Grand Canal - un 4 stelle noto anche con il nome di Carlton Executive e che si trova proprio di fronte alla stazione ferroviaria - l’anziano era stato titolare anche della società di famiglia, la «Chc Cori hotels corporation», che gestisce proprio una serie di alberghi nel capoluogo veneto.
Enzo Cori, che aveva una casa in centro a Venezia ma anche un’altra al Lido, nonostante il carattere estroverso, non era un tipo che faceva parlare di sé e conduceva ormai una vita ritirata. Divorziato da molti anni, l’uomo ha un figlio 42enne, Davide, consigliere dell’associazione albergatori di Venezia e che gli era subentrato negli affari. L’altro suo unico figlio è morto diversi anni fa.

I suoi tanti amici lo descrivono come un uomo solare e simpatico, fierissimo dei suoi due nipoti, i figli di Davide.
Sulla morte di Cori non è stata aperta alcuna inchiesta: la quantità di stupefacente che ha usato è di quelle comunemente definite «per uso personale».

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