Claudia Passa
Rischia di finire a piazzale Clodio la deposizione del barman di Santa Maria Maggiore, imputato per lesioni colpose per lustione di quattro giovani in seguito alla preparazione di bevande flambé. Con ogni probabilità, il fascicolo del pm Paola Berardini (pubblico ministero presso il giudice di pace penale) sarà trasmesso alla procura di Roma per le valutazioni del caso. Alla Polizia giudiziaria del commissariato Esquilino, infatti, linserviente del pub aveva confessato alla presenza del difensore daver accidentalmente versato alcol puro in uno dei piattini sul bancone, ma in tribunale ha accusato la Polizia di avergli «estorto» la confessione facendogli credere che la bottiglia di alcol era stata sequestrata.
Starà alla magistratura stabilire se valutare la posizione degli agenti accusati oppure ipotesi considerata più probabile negli ambienti giudiziari ipotizzare uninchiesta per calunnia a carico del barman, anche perché non è escluso che gli uomini del commissario Antonio Franco decidano di denunciarlo. Intanto sono diversi, fra gli addetti ai lavori, i dubbi che circolano sulla ritrattazione del giovane. Se anche la bottiglia di alcol puro fosse stata sequestrata - ci si chiede -, in caso di innocenza cosa sarebbe cambiato? Se davvero linserviente in quel piattino aveva versato solo sambuca - come ha detto al giudice -, perché non ribadire ciò che aveva sostenuto fino a quel momento, e cioè che quella sera erano in molti a servire al bancone e il tragico errore poteva averlo commesso qualcun altro (anche se limputato è stato riconosciuto in aula da alcune delle vittime)? Domande su domande.
Intanto per questa settimana è prevista la deposizione in aula del gestore del locale, imputato per concorso in lesioni gravissime. Ma lattenzione è ancora puntata sulle dichiarazioni-shock del barman. Rispondendo ai cronisti presenti in aula, lavvocato di parte civile Gianluca Arrighi (difensore di due ragazze ustionate) ha spiegato che quelle rivolte agli agenti «sono accuse gravissi». Voglio credere che si tratti soltanto di una disperata linea difensiva, tra laltro assolutamente inefficace in quanto non solleva limputato dalle responsabilità in ordine al delitto che gli è stato contestato. Nel corso delludienza - aggiunge il penalista -, sia io che il giudice abbiamo ricordato allimputato le conseguenze delle sue dichiarazioni, e questultimo se ne è assunto tutta la responsabilità.
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