Codici: «Gli abitanti collaborino ma basta con le ronde armate»

Un’organizzazione di cittadini che collabori con le forze dell’ordine per mantenere la sicurezza sul territorio. È questa la proposta del «Codici» per porre fine al fenomeno delle ronde notturne a Lariano e Velletri. Dall’inizio di luglio, infatti, i residenti organizzano pattugliamenti nelle vie del paese armati di spranghe, bastoni, pale e fucili. Una situazione da far west, dovuta all’aumento degli episodi di microcriminalità. A far scattare il panico sono stati i ripetuti furti di auto e moto e le rapine in appartamenti, soprattutto in via Arcioni - una strada residenziale tra Lariano e Velletri - oltre agli episodi di spaccio di droga ad opera di qualche baby gang. A luglio le forze dell’ordine hanno intensificato la loro presenza sul territorio: per dare un segnale ai cittadini sono stati organizzati posti di controllo, molti dei quali a via Arcioni.
Proprio queste verifiche hanno consentito l’arresto, la scorsa settimana, di un giovane albanese residente ad Artena - sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità albanesi per sfruttamento della prostituzione - che è stato identificato mentre era al volante di una Fiat Brava. Ma ai cittadini, per sentirsi più sicuri, non sono bastati gli accresciuti controlli di polizia e carabinieri. Le ronde infatti continuano. Da qui la proposta del «Codici» per ripristinare la legalità: da una parte si chiede di aumentare la presenza delle forze dell’ordine, in modo da tranquillizzare i residenti ed eliminare le tentazioni di farsi giustizia da soli. Dall’altra, si auspica la creazione di un’«organizzazione di cittadini che collabori con le forze dell’ordine, facendo proposte e segnalando problemi. Un sistema sulla falsa riga della Protezione civile, con l’obiettivo di vigilare sul territorio». Il tutto, a patto che l’organismo sia posto sotto controllo e che non vengano utilizzate armi di alcun tipo. «È evidente che le forze dell’ordine non sono sufficienti - ha commentato il segretario nazionale del «Codici», Ivano Giacomelli -. Infatti gli episodi di microcriminalità sono sempre più frequenti».

L’associazione ha anche chiesto al Prefetto di Roma, Achille Serra, la convocazione di «un tavolo sulla sicurezza che coinvolga gli stessi cittadini e i comitati impegnati nella lotta alla criminalità, che vivono il disagio sulla loro pelle».

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