Cè una presenza diffusa di cosche malavitose nel Lazio. Cosa Nostra, ndrangheta, camorra, ma anche nuove mafie come quella romena, nigeriana, cinese agiscono sul territorio praticando qualsiasi tipo di attività illecita: spaccio di stupefacenti, prostituzione, estorsione, usura, smaltimento dei rifiuti tossici, appalti pubblici».
È la denuncia presentata dallassociazione Codici nel dossier «Le mani della criminalità sulla città». Lindagine, presentata in Campidoglio ieri pomeriggio, è stata sviluppata prendendo in esame fonti giudiziarie e indagini delle forze dellordine. Tutti i proventi di questi affari si trasformano in ingenti quantità di denaro che vengono poi ripulite in attività legali, come ristoranti, alberghi, bar, negozi di abbigliamento. Le associazioni a delinquere presenti nel Lazio sono per lo più affiliati ai clan malavitosi della Campania, Calabria e Sicilia. La stessa Dia ha evidenziato la presenza, nella parte meridionale della regione, e soprattutto nel tratto costiero, di elementi collegati a Cosa Nostra, con le famiglie Privitera e Cursoti. A Roma è presente il clan camorrista dei Casalesi e quello di Cosa Nostra dei Rinzivillo, i cui fratelli sono stati arrestati nel 2002 con loperazione Cobra. «Sul litorale romano cè una presenza stabile di clan storici e di nuove cosche mafiose - evidenzia Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici - romena, cinese, nigeriana, tutte insieme rappresentano la nascente emergenza».
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