Il dopo Cofferati fa litigare la sinistra. E sbuffano anche le Coop

Il sindaco Sergio Cofferati (nella foto) non si ricandiderà a Bologna, ma la sua presenza è ancora decisamente ingombrante in città; i candidati alle primarie del Pd per la scelta del suo successore, rimasti in quattro dopo il ritiro del professor Gianfranco Pasquino, litigano ogni giorno a mezzo stampa tra di loro e con lui, che certo non si tira indietro tra affondi e stoccatine varie. Così perfino le cooperative rosse non ne possono già più, soprattutto visto che le elezioni amministrative si terranno tra diversi mesi, a primavera inoltrata: «Anche qui - lancia l’affondo Gianpiero Calzolari, presidente di Legacoop Bologna, ieri sul palco della sesta assemblea dei presidenti delle cooperative locali - la politica non ha dato e non sta dando una buona dimostrazione di sé. Di fronte ai bollettini di guerra delle centinaia di posti di lavori che stiamo perdendo, è legittimo aspettarsi meno inutili protagonismi e maggiore senso di responsabilità». Una presa di posizione perentoria, che segue le parole del presidente della Camera di commercio di Bologna, Bruno Filetti, preoccupato che il clima di scontro continuo protratto per mesi possa distogliere l’attenzione dai problemi economici e sociali legati alla crisi. «Aspettiamo con interesse - continua Calzolari - il momento in cui, risolte le vicende interne, i candidati metteranno in campo i loro programmi e le loro squadre, su cui apriremo un confronto, senza pregiudizi né sconti, nella primavera prossima».

Seduti in prima fila, ma a varie poltroncine di distanza, lo ascoltavano Flavio Delbono, attuale vicepresidente della Regione che ieri ha incassato anche il sostegno dell’ex premier Romano Prodi, e l’assessore comunale Virginio Merola, considerati i candidati più forti alle primarie del Pd, in programma domenica 14.

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