Cogoleto, Pansolin contro il Pd: «È il vero partito del cemento»

«Sono indispensabili nuove classi dirigenti, composte da persone che crescano per diventare futuri amministratori. Purtroppo chi ha governato a Cogoleto negli ultimi 20 o 30 anni, non ha favorito questo cambiamento fondamentale. Anche per questo - scandisce Roberto Pansolin, attuale consigliere comunale del Gruppo Misto - ho accettato la candidatura a sindaco». L’annuncio, che è più una conferma che una sorpresa, arriva ieri mattina in Regione, con la «sponsorizzazione» della lista civica di «Cogoleto c’è, per la svolta» e, soprattutto, di «Sinistra ecologia e libertà». Ma, in vista delle imminenti amministrative, l’iniziativa di Pansolin si traduce in una spina nel fianco del Pd che si affiderà a Luigi Cola. Anche perché sono due i punti su cui si concentra l’attenzione e l’impegno di Pansolin. Li spiega egli stesso: «La cementificazione è il problema principale di Cogoleto, ma il secondo problema, pure questo da risolvere, è quello del rinnovamento».
Poi c’è spazio per un minimo di autocritica: «Neppure io sono nuovo perché pur avendo 38 anni, sono da 15 in Consiglio comunale. Però sono nuovo dal punto di vista delle idee». E a chi gli potrebbe rimproverare di atteggiarsi a novello «Renzi» (per la voglia di rottamare i vecchi della politica», il neo-candidato - sostenuto fra gli altri da Matteo Rossi, consigliere regionale Sel, Alberto Corradi, assessore provinciale Sel all’Ambiente, Ferruccio Baratella, consigliere a Cogoleto, e Mauro Cavelli - replica secco: «Dalla soluzione dei due problemi cementificazione e rinnovamento deriva tutto il resto di cui Cogoleto ha bisogno – continua Pansolin –. Ci impegneremo dunque nella stesura del nuovo Piano urbanistico che è connesso allo sviluppo del paese e del turismo, la nostra risorsa principale in cui creare lavoro». Infine un accenno di polemica anche sul progetto di riqualificazione dell’area ex Tubi Ghisa, molto caldeggiato da Cola e su cui è naufragata l’intesa della coalizione di centrosinistra: «Il Pd sostiene con forza progetto presentato dalla proprietà, dimostrando di essere qui il partito del cemento.

La riconversione, proposta dall’amministrazione uscente, è stata fermata grazie al nostro intervento – conclude Pansolin –. L’attuale sindaco Zanetti, invece, era pronto a fare una variante al piano regolatore proprio per sostenere questo progetto».

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