Coiffeur addio, la piega è multietnica

Piega e taglio? Dieci euro. E se ci aggiungi colore o colpi di sole la fattura sale a venti. Benvenuti nel mondo dei parrucchieri etnici. Paradiso per chi vuole risparmiare, ma da anni spina nel fianco per gli artigiani italiani, spesso schiacciati da prezzi a dir poco concorrenziali visto che spesso nei 99 parrucchieri cinesi presenti a Milano con dieci euro si ha un servizio completo. Anche se ovviamente le differenze ci sono perchè la qualità e il nome di molti hair stylist giustamente si paga. La proliferazione di saloni gestiti da cittadini immigrati non è certo una novità. Ma nell’ultimo anno il loro numero è cresciuto in modo esponenziale, segnando un più 18 per cento che sa quasi di record.
Secondo l’ultima indagine della Camera di commercio, attualmente a Milano un parrucchiere su otto è gestito da immigrati. In tutta la città sono 2.180 le imprese individuali attive nel settore parrucchiere ed estetica. Di queste 252 sono gestite da stranieri, 99 da cittadini cinesi: il 39 per cento del totale. Il boom asiatico è letteralmente esploso nel corso del 2009, anno in cui una nuova apertura su quattro è stata effettuata proprio da imprenditori cinesi. E nel 2010 il fenomeno è stato ancora più marcato, vista la crescita di un ulteriore 18 per cento. Nella speciale classifica degli immigrati dediti a piega e taglio dei capelli seguono i marocchini (sono proprietari dell’otto per cento delle imprese gestite da stranieri), francesi, domenicani ed egiziani (quattro per cento). Mentre i colleghi italiani perdono, ogni anno, circa l’uno per cento.
In tutta la città, il 44 per cento delle nuove imprese è comunque nata dopo il 2009, segno che, a dispetto della crisi economica, le comunità straniere continuano a investire. E a fare affari. Perché se i parrucchieri cinesi continuano a servire prevalentemente la propria comunità - il 29 per cento dei negozi si trova in zona Sarpi -, la loro presenza comincia a crescere anche nelle altre parti della città: il 17 per cento delle imprese si trova fra Lambrate e Città Studi, una su otto fra la stazione Garibaldi e Niguarda.

Sono soprattutto le donne a investire: circa tre imprese su quattro sono infatti ditte individuali gestite, nel 65 per cento dei casi, da signore. Giovani, per la maggior parte: l’80 per cento delle imprenditrici ha infatti meno di 40 anni.

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