«Coinvolti anche intellettuali»

«Chi fece morire mio padre ora parli»: è l'appello che Sabina Rossa, figlia del sindacalista Guido Rossa ucciso dalle Br nel 1979 a Genova, lancia in una intervista concessa a Bruno Vespa per il settimanale Grazia, e di cui è stata data un'anticipazione. Sabina Rossa, eletta senatrice Ds alle ultime elezioni, è convinta che si debba ancora fare luce sulla morte del padre:«È venuta fuori solo la punta dell'iceberg. Gran parte della verità sta ancora sott'acqua. Ma per tirarla fuori non basta che parlino gli ex brigatisti. Deve collaborare soprattutto quel mondo di intellettuali che allora non stavano nè con lo Stato nè con le Br». Guido Rossa, operaio comunista dell'Italsider di Genova, fu ucciso dalle Brigate Rosse per aver denunciato e fatto arrestare dai carabinieri un collega che, in fabbrica, distribuiva volantini delle Br. La mattina del 24 gennaio 1979 Vincenzo Guagliardo e Riccardo Duna lo colpirono mentre saliva in macchina per andare a lavoro.
La parlamentare Ds ritiene che a distanza di anni il caso non sia stato del tutto chiarito.

Vi sarebbe stato un quarto uomo a partecipare all'agguato di quella mattina a proposito del quale la senatrice ha detto:«Un nome ad un certo punto uscì, poi fu dimenticato. Se la magistratura vuole sapere di più interroghi Adriano Duglio, uno degli ex brigatisti con cui ho parlato io. Lui sa...».

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