Colaninno crede alle «4 ruote» e dall’India lancia il Quargo

nostro inviato a Baramati (India)
Dopo India e Cina ci sono il Vietnam e il Brasile nei progetti della Piaggio «globale»: i possibili prossimi investimenti produttivi li indica il presidente, Roberto Colaninno: «In Vietnam, Paese straordinario, ci andremo a giugno per studiare la zona di Hanoi». Mentre per il 2008 «pensiamo al Brasile, dalle parti di Manaus, in Amazzonia».
Ma intanto Colaninno fa «l’indiano». Proprio ieri ha infatti inaugurato nello stabilimento modello della Piaggio a Baramati (nella regione di Mumbai, a 3 ore di auto da Pune, su strade da non credere), il primo «4 ruote» uscito dalla catena di montaggio nuova di pacca. Si chiama Quargo ed è un «pick up leggero» per uso commerciale. Ma a differenza del core business motociclistico del gruppo di Pontedera ha due cose ben diverse: il volante al posto del manubrio e, appunto, 4 ruote. «Guardatela bene - dice quasi emozionato mentre vede sfornare il primo Quargo indiano, giallo canarino – questa ha quattro ruote: è un’auto». E rivolto a Daniele Bandiera, il dg per la parte industriale che viene non a caso dal gruppo Fiat, Colaninno dice: «Vede Bandiera, è tornato all’antica».
Non perché la Piaggio si sia montata la testa e voglia fare concorrenza a Tata, qui in India, o alla Fiat in Italia. Ma perché intanto è un’auto italiana fatta tutta in India. E poi perché un’auto è un’auto, e così prende più forma il progetto industriale che ha in mente Colaninno: quello di avere un marchio italiano forte per la «mobilità leggera» anche in Europa, auto comprese. E se l’India è il mercato attuale, il vecchio continente è l’obiettivo futuro. «Chi lancerà in Europa un 4 ruote per meno di 5mila dollari (4mila euro, ndr) sarà un vero eroe». E Piaggio è lì, pronta. L’India sarà il banco di prova: dalla società di Baramati, guidata da un manager locale, l’ad Ravi Chopra, potrebbero uscire 24mila Quargo l’anno, ma con una potenzialità fino a 200 al giorno. E «con il vantaggio fenomenale di produrre il venduto», dice l’altro dg, il finanziario Daniele Pallottini. Il prezzo? Segreto. Ma tutto fa pensare a cifre da eroi, appunto. Basta ricordare che oggi il tre ruote (Ape) qui costa sui 1.700 euro. Mentre l’Ape europeo arriva a 6-7 mila euro. Così, se è vero che il Quargo prodotto a Pontedera va sul mercato a 10-11mila euro, si può provare a indovinare, in proporzione, quanto potrà costare quello indiano. In ogni caso, dice Colaninno, «dobbiamo crescere molto nei prossimi tre anni: la giusta dimensione è importante e noi non l’abbiamo ancora per poter sopravvivere nel mercato globale».

Il che, in cifre, significa un fatturato di gruppo che da 1,6 miliardi vada oltre gli 1,8, con un numero di veicoli che dai 660 si sposti verso oltre i 700, e calcolando anche la Cina (non consolidata) arrivi al milione. A Vietnam e Brasile si guarda proprio in questa chiave.

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