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Colaninno: «Il rilancio di Alitalia? Ormai è una missione compiuta»

Roberto Colaninno è convinto: «Il rilancio di Alitalia è un fatto compiuto». Il presidente-azionista, a nove mesi dalla nascita della nuova compagnia, parla di un traguardo raggiunto e di nuovi obiettivi più ambiziosi: innanzitutto «la speranza e l’obiettivo di far rientrare i cassintegrati, quelli che lavoravano a tempo indeterminato e hanno pagato sulla loro pelle» l’epilogo della vecchia compagnia di bandiera.
A Fiumicino ieri ha debuttato il terminal dedicato all’Alitalia. Si tratta dell’ex Terminal A, ribattezzato Terminal 1, che ora ospita solo voli della compagnia: i nazionali, gli internazionali in area Schengen, e quelli in code sharing verso Francia e Olanda dell’alleato AirFrance-Klm. Un progetto atteso da anni, e che «rinvio dopo rinvio sembrava impossibile da realizzare», ha rilevato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha definito il salvataggio di Alitalia una «operazione vincente».
Sul fronte dei conti, per l’ad Rocco Sabelli dovrebbe essere raggiunto «il piccolo sogno» di chiudere il terzo trimestre (quello che comprende la stagione più alta, da luglio a settembre) in pareggio operativo: risultato che permette di «guardare con meno preoccupazione al quarto trimestre, più complicato per le compagnie aeree, in particolare quest’anno con la crisi».
L’alleanza con AirFrance-Klm, per Sabelli, «era la migliore cosa che potevamo fare» ed è «la porta d’ingresso verso una prospettiva più ampia»: su questa strada «tra qualche mese, spero prima dell’avvio della stagione estiva 2010 - ha annunciato -, Alitalia entrerà a pieno titolo nella joint venture tra Delta e Air France» per i voli tra Europa e Nord America.
Nel nuovo terminal, a Fiumicino, sarà basata anche la principale rotta del network nazionale: i 70 collegamenti al giorno tra Roma e Milano, sulla quale «stanno tornando i clienti di fascia business dopo la flessione di marzo e aprile». E intanto si punta sulle nuove tecnologie, come sostituire la carta d’imbarco trasmessa al telefonino per mms o mail.
Entro due o tre anni nel terminal dedicato arriveranno anche i voli intercontinentali. Un traguardo che si intreccia con i piani di investimento dell’aeroporto, e il nodo delle tariffe aeroportuali da adeguare: fatto che si rifletterà sui costi per le compagnie e, di conseguenza, sui passeggeri.

Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha confermato che c’è un confronto aperto con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che ha sul tavolo il decreto per l’aumento delle tariffe: «Tremonti chiede una cosa giustissima, la certezza sugli investimenti», dice Matteoli. Per i grandi aeroporti potrebbe essere così necessario attendere la firma dei nuovi contratti di programma in deroga.

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