Colf e badanti Assistenza sanitaria

Se non è un’invasione, poco ci manca. I numeri delle colf e badanti che lavorano nel Lazio stanno a dimostrarlo. Le ultime stime parlano di una lavoratrice ogni 55 abitanti e visto che dai più recenti dati disponibili nella nostra regione risultano residenti circa 5,6 milioni di persone, il conto è presto fatto. Quello delle collaboratrici domestiche è un «esercito» che conta più di centomila unità nel Lazio. A cui si deve aggiungere l’immancabile percentuale di lavoratori in nero che, a seguito della sanatoria governativa, terminata il 30 settembre scorso, è diminuita dal 70 per cento al 30-40 per cento. Sommando le due cifre, si arriva, dunque, tra quelle regolari e irregolari, a 130-140 mila colf e badanti. Un numero predominante rispetto alle altre regioni: l’intera penisola conta infatti poco più di un milione di unità, più 300 mila in nero. Ebbene, per queste due categorie di lavoratori, sono in arrivo buone notizie. Per la prima volta, verrà garantita l’assistenza gratuita in caso di malattia con il ricorso a modesti versamenti periodici da parte dei datori di lavoro, il tutto grazie alla gestione affidata a un ente paritetico, nella fattispecie l’Ebilcoba. Per presentare questa e altre innovazioni riguardanti i contratti nazionali di colf e badanti nonché dei portieri dipendenti da proprietari di fabbricati, l’Ente Bilaterale Colf e Badanti ha chiamato a raccolta ieri, in un convegno presso il Centro Congressi Cavour, le associazioni firmatarie degli accordi. A rappresentare la parte datoriale c’erano Federproprietà Arpe, Confappi e Uppi mentre per i lavoratori erano presenti le sigle Confsal, Fesica-Confsal e Fisals-Confsal. «Consideriamo “innovatore” il rinnovo di contratto per le colf e badanti perché rispetto a quello stipulato dalla Triplice comporta dei vantaggi sia per i datori di lavoro che per i lavoratori - commenta Massimo Anderson, presidente di Ebilcoba -. In caso di malattia o infortunio viene garantita, senza aggravio per il lavoratore, la conservazione del posto di lavoro per 45 giorni l’anno.

Inoltre, viene fissato il diritto all’indennità fino al ventesimo giorno di malattia». L’Ebilcoba, infine, ha previsto una camera arbitrale a cui gratuitamente i prestatori di lavoro possono rivolgersi per risolvere le controversie.

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