Il Colle non vuole interferire ma lancia un nuovo appello: "Ora accordo sull'articolo 18"

Nuovo pressing di Napolitano su partiti e sindacati: "Trovare un accordo sulla riforma del lavoro". Poi però si tira indietro: "Ma non dite che il mio è un monito"

Il Colle non vuole interferire ma lancia un nuovo appello: "Ora accordo sull'articolo 18"

"È fondamentale concepire anche la riforma del mercato del lavoro in funzione di un accrescimento della produttività che, purtroppo, in Italia è stata stagnante da molti anni". Dopo l’incontro al Quirinale con il capo di Stato tedesco Christian Wulff, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna a parlare delle riforme strutturali che il governo e il parlamento sono tenuti a fare. O meglio: ne parla, ma subito ritira la mano; dice che non ha intenzione di interferire col lavoro delle Camere, ma invita a raggiungere un accordo quanto prima.

All'indomani delle voci sull'incontro segreto tra il presidente del Consiglio Mario Monti e la leader della Cgil Susanna Camusso proprio sulla riforma dell'articolo 18, il capo dello Stato si inserisce nuovamente nel dibattito. Già qualche giorno fa aveva fatto sentire la propria moral suasion. "Sul lavoro pongo il problema di un accordo valido tra il governo e le parti sociali, in particolare i sindacati", ribadisce Napolitano dicendosi sicuro del fatto che "c’è molto senso di responsabilità negli incontri in corso e non voglio interferire".

Il presidente della Repubblica è, infatti convinto che "tutti abbiano chiari gli obiettivi anche per conquistare maggiore fiducia nell’Italia". Napolitano non vuole, tuttavia, che i media scrivano che ha lanciato un appello o rivolto un monito. "Pongo problemi - spiega - che è cosa diversa".

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