La Colli tentenna: senatore ma anche sindaco

Delusione per Tiziana Maiolo «esclusa» dalla Camera dopo tre legislature

Sabrina Cottone

Si fermeranno i pullman di Ombretta Colli, quelli che vanno in giro per la città a sponsorizzarla come sindaco? La risposta è un probabilmente sì che non è ancora certezza. Ombretta Colli accetta la candidatura al Senato nelle liste di Forza Italia, ma l’ex presidente della Provincia non ha ancora preso alcuna decisione sulla lista Colli, quella che i sondaggi accreditano tra un tre e un sette per cento in ogni caso decisivi per la partita delle amministrative. «Facciamo un passo alla volta, oggi firmo l’accettazione della candidatura e al futuro penseremo in futuro, se ne parlerà poi» dice l’ex signora Provincia adesso pronta a diventare senatrice. Prima o dopo le politiche? «Non so quando deciderò, voglio concentrarmi sull’oggi».
La Colli ha parlato con Silvio Berlusconi «naturalmente anche di Milano e di Letizia Moratti» ma al momento preferisce non parlare di prospettive che non riguardino la sua corsa al Parlamento: «Farò il mio ruolo di senatore. Mi piacciono temi come le donne, gli affari sociali, ma anche la sanità. Ho studiato medicina e sarei felice di avere un ruolo in questo campo. Ma lo dico senza isterie e preoccupazioni per il domani, al momento mi godo la candidatura».
Le offerte per una candidatura, racconta lei, sono piovute anche da altre segreterie oltre quella di Forza Italia. «Tutti mi hanno fatto proposte, è inutile negarlo. Ci sono tanti partiti, lo sappiamo benissimo. Comunque non sono una donna pettegola». La scelta è stata meditata ma non tesa: «Ho fatto una moviola, riflettuto sugli avvenimenti, poi mi sono ritirata a riflettere per il fine settimana e ho tirato le somme insieme ai miei familiari».
È ovvio che Colli punti a un impegno concreto e lascia intendere molto chiaramente di non voler scaldare il banco di Palazzo Madama, ma di ambire a un incarico operativo. Punta a Milano o a Roma? «Mi piace lavorare, alzarmi al mattino con degli impegni, ma non sono una schizzinosa sul cosa fare. È un po’ come con il cibo: mi piace tutto, mangio tutto tranne una cosa...». Insomma, la signora vuole un ruolo, un incarico, e è a quella certezza che lega ogni passo successivo. Qualche preoccupazione in Forza Italia resta, per il fatto che la Colli non abbia formalmente rinunciato alla sua lista per le amministrative, ma si confida in una decisione ormai dietro l’angolo.
Alla soddisfazione della Colli fa da eco la delusione di Tiziana Maiolo, l’assessore alle Politiche sociali che è stata in Parlamento per tre legislature e sperava di poterci tornare il 9 aprile. Invece è andata diversamente e il suo nome non è in lista, nemmeno nei posti border line, quelli al confine tra gli eletti certi e coloro che restano fuori.

Per lei non è stata una sorpresa, perché la Maiolo aveva parlato con Berlusconi lunedì scorso, durante l’inaugurazione della Cinecittà milanese, e il premier le aveva spiegato di non poterle garantire nulla. Resta aperta la partita milanese. E Maiolo vuole giocarla tutta: «Nelle scelte che riguarderanno le amministrative e la giunta credo che dovranno pesare le persone che hanno i voti».

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