La tregua elettorale in Colombia finisce annegata nel sangue

Undici militari e un poliziotto uccisi in un agguato dai guerriglieri. Trasportavano le schede del voto di domenica

Le elezioni di domenica si sono svolte in un clima di relativa tranquillità. Ma alla fine la carneficina è arrivata lo stesso. In un'imboscata tesa dai guerriglieri dell'Eln, l'Esercito di liberazione nazionale, almeno 11 soldati e un poliziotto sono stati uccisi. Un massacro che ha rovinato il clima di pace in cui i colombiani sono andati ai seggi per eleggere governatori e sindaci. A quanto pare i militari, che stavano trasportando materiale elettorale utilizzato nelle urne, sono stati attaccati a colpi di mortaio e con colpi di arma da fuoco. "L'Eln - ha spiegato il presidente della repubblica Juan Manuel Santos - ha ucciso undici soldati e un poliziotto che partecipavano al Piano Democrazia per proteggere le elezioni. Se l'Eln crede che con questi atti otterrà spazio politico si sbaglia". Il Presidente ha chiesto al Ministero della difesa di «intensificare le azioni contro l'organizzazione».

Purtroppo il terribile episodio rischia di avere una coda nel segno della violenza: due soldati e un poliziotto sarebbero scomparsi nel corso dell'azione. Sono stati rapiti oppure uccisi e i loro corpi non sono ancora stati trovati? Per la Colombia, provata da decenni di guerra civile, è una brutta pagina: si torna al passato più cupo e tenebroso.

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