Colori, stampe e sartoria col Made in Italy fanno soldi anche all’estero

MilanoNella slot machine del mercato globale c’è una sola certezza: quando inserisci il made in Italy, vengono fuori i soldi. Perché la combinazione di stile, qualità e rapporto corretto con il prezzo è più che mai vincente. Di questo sono convinti stilisti e produttori che propongono collezioni ragionate ma mai depauperate.
John Richmond, marchio dello stilista inglese prodotto in Italia da Saverio Moschillo con un fatturato di 360 milioni di euro, è la dimostrazione di quanto importante sia l’unione fra idee creative e vita reale. Ieri ha mandato in passerella disinvolte giacche sartoriali sulle sfumature del grigio portate su jeans stinti, pantaloni arrotolati e mocassini dipinti a mano. Speciale la stampa fiorata sui toni del verde declinata per giacche, T-shirt e pantaloni: un argomento di sicuro gradimento perché rispecchia nella moda maschile, ciò che il maculato rappresenta per quella femminile. E poi molte proposte per la sera: dalla giacca stampata a macro croce in colori pennello ai jeans con borchie, all’abito rosa shocking per aspiranti Elvis.
L’indiscutibile raffinatezza dello stile e la bravura di Tomas Maier, direttore creativo di Bottega Veneta, fa salire il valore di una produzione estremamente accurata. Il nuovo pantalone a V, affusolato verso il fondo, è perfetto per giacche sartoriali e per completi abbinati in speciali note di rosso, anemone e gladiolo. Indimenticabili le borse dalla piccola shopper piatta alle sacche, e soprattutto la nuova edizione limitata della Cabat da uomo in un raffinato intreccio di pelle color sigaro effetto tie-dye.
Sulle capacità di un’azienda come la Gilmar poggia l’eccellenza qualitativa della linea Frankie Morello apprezzata dai giovani ai quali non sfugge l’accuratezza dei dettagli e l’ironia del linguaggio. Ricreando l’atmosfera di un esclusivo club privato aperto solo agli uomini, ieri i due designer hanno celebrato la nobiltà dell’equitazione, della scherma e del golf mandando in passerella capi contaminati da un’anima sportiva, con bellissimi pantaloni da cavallo, giacche profilate, polo e maglie con inserti a contrasto. Sulle celebrate lavorazioni italiane conta anche Carlo Pignatelli che dopo il felice debutto della collezione «Opera», eleganza sartoriale uomo e donna per cerimonie e red carpet, ha presentato ieri la linea Outside: una coniugazione d’impeccabili abiti bianchi, di giacche ricamate tono su tono, di kimono di seta colorati e di lunghe camicie tunica. Particolare la scarpa stringata in panama.
Insomma la qualità del fatto in Italia premia talmente tanto che un marchio come Diesel può permettersi di scherzare con il fuoco e con l’acqua. Così ieri, in una stanza devastata dalle fiamme dove tutto è andato in fumo, dai tappeti ai mobili per finire all’automobile, i giubbotti di pelle rosso annerito e i jeans effetto incenerito mostravano le grandi capacità dell’azienda di maneggiare sofisticati trattamenti.

Se poi l’elemento dominante diventava l’acqua, il denim rinfrescato, candeggiato e spruzzato a mano metteva in luce ricerche e lavorazioni sofisticate come l'applicazione di pigmenti. Risultato? Jeans personalizzati da originali effetti di stampa tie-dye e dip-dye. E perciò difficilmente copiabili.

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