Cronache

Il colosso della chimica si affida a un gruppo di ragazzi genovesi

La Basf, la più grande ditta di prodotti chimici al mondo ha scelto Ett, azienda genovese, per il progetto pilota riguardo lo sviluppo e convalida di un innovativo metodo in vitro di valutazione della neurotossicità delle sostanze chimiche. L’azienda tedesca soddisfatta dei risultati ha richiesto poi il trasferimento tecnologico, ovvero ha chiesto ad Ett di insegnare come utilizzare al meglio la tecnica per migliorare i propri processi produttivi.
Basf Se, lavora su programmi di valutazione con metodi alternativi all’uso di animali. Nonostante la capacità di investimento e di competenze interne, pur avendo sviluppato diverse tecniche che poche industrie al mondo possono vantare, non era ancora riuscita a trovare una soluzione per avere delle informazioni affidabili sul potenziale neurotossico delle sostanze chimiche. Nel momento in cui l’azienda leader tedesca ha manifestato un interesse più operativo, Ett è risultata il miglior partner di eccellenza europea.
L’obiettivo finale del progetto è il supporto alla messa in opera della metodica di valutazione delle sostanze Basf Se durante la linea di produzione. Una seconda fase di supporto serve per fornire formazione, ovvero insegnare alla più grande ditta di chimica mondiale come e cosa fare per poi proseguire con un supporto e aggiornamento continuo.
L’amministratore delegato di Ett, Giovanni Verreschi, ne racconta i molteplici risvolti nel mondo scientifico e commerciale: «Le ricadute sono ovviamente numerose, si va dall’immagine e al consolidamento del ruolo di Ett per le competenze specifiche sulla neurotossicità in vitro, avvenuta anche tramite la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche, dove in meno di un anno Ett ha realizzato un lavoro che anche nei più moderni laboratori di ricerca avrebbe richiesto diversi anni, fino al consolidamento dal punto di vista commerciale del servizio proposto».
Questo tipo di servizio nasce con un respiro internazionale ed Ett da sempre ha partecipato a progetti internazionali mettendo a disposizione il suo expertise. «Sarà possibile una produzione su scala mondiale» precisa Antonio Novellino, responsabile della ricerca in Ett, che in breve descrive anche la tecnica «si basa sull’analisi delle alterazioni che l’esposizione a sostanze potenzialmente tossiche causano all’attività di colture di cellule attive (neuroni)».
Dal punto di vista commerciale Ett vuole allargare il numero di clienti ed è già entrata in contatto con diversi grandi attori internazionali e continua le attività per migliorare il servizio e le competenze.
Recentemente l’azienda genovese ha presentato un progetto sui finanziamenti Por Liguria per sviluppare alcuni strumenti che permetterebbero di aumentare la dimensione produttiva del servizio.
Elemento fondamentale per il risultato ottenuto è l’outcome di oltre dieci anni di ricerca industriale e di base. Non si tratta solo di ricerca interna, Ett ha avuto da sempre la capacità di conoscere e gestire le più recenti tecnologie, integrarle tra loro per realizzare strumenti e competenze d’avanguardia per poi realizzare il trasferimento tecnologico verso un servizio commerciale ad alto valore aggiunto.
L’azienda leader genovese per il successo dell’attività era certa che i risultati sarebbero stati ottimi, e che sarebbe stato interessante confrontare le aspettative di Basf Se prima che si affidassero a loro con quelle che hanno ora.


In un contesto più ampio, Ett si aspetta che se Basf, la più grande ditta di chimica al mondo si è affidata a loro, così altre ditte seguano l’esempio e, per restare competitive ed innovative, richiedano la professionalità dell’azienda genovese.

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