«Colpevole solo per le bugie». E partono i fischi

«Colpevole solo per le bugie». E partono i fischi


La giuria le ha creduto. A lei, a Raffaele e soprattutto alle perizie degli esperti. Amanda potrà volare in America, libera e probabilmente presto ricca; Raffaele rivedrà la sua casa di Giovinazzo. La sola colpa per lei è la calunnia, per aver accusatoLumumba, decide la corte d’Appello di Perugia,mentre la folla che dal mattino assiepa la piazza del Tribunale fischia. Grida, «vergogna» Qualcuno applaude. Come sempre, le due anime della vita. Innocentisti, colpevolisti, divisi come in uno stadio. Fosse un pulp, fosse tutto finto, fossero attori, sarebbero da Oscar.
Nel «magazzino del sale» quello scantinato dieci metri sottoterra che costò una guerra a Perugia e che oggi è un’aula di Tribunale, Amanda non ha mai fatto penitenza. Neppure Lele. Lei con la voce rotta, gli occhioni supplichevoli, ma dritti, puntati davanti alla Corte su cui pesava il suo destino, implorava seducente. Parlando italiano. In America, terra da cui partì quattro anni fa per studiare il Belpaese da universitaria, era ancora notte mentre proclamava ancora la sua innocenza.
Il verdetto è giunto negli States al pomeriggio, con una nazione incollata alla tv. «The judgement day has come», il giorno del giudizio è arrivato, anticipavano gli inviati Usa.
Camiciona lunga e gonna, Amanda spaurita ma seducente aveva appena giurato: «Ero amica di Meredith. E l’ho persa. Quella notte se fossi stata lì l’assassino avrebbe ucciso anche me. Sono innocente, come Raffaele». Il processo più mediatico del secolo vale dollaroni. Foxie si muove come una diva, tra sospiri, lacrime e mancamenti. C’è persino un fan che l’attende con statuetta a sua immagine e somiglianza. Lele è più freddo. Ai giudici aveva mostrato un bracciale. C’era inciso: «Amanda e Lele Liberi». «L’ho tenuto per quattro anni, oggi è arrivato il momento di toglierlo. In questo bracciale sono racchiuse molte emozioni. Oggi voglio fare un omaggio alla Corte: è arrivato il momento di toglierlo».
Sentiva che sarebbe finita. A dispetto dei venticinque anni di carcere a cui lo hanno condannato i giudici di primo grado e ai 26 inflitti ad Amanda.
L’Appello ha ribaltato la sentenza.

Il solo colpevole, per i togati e la giuria popolare, sarebbe dunque Rudy Guede, l’ivoriano, il punto debole del triangolo, l’unico ad aver ammesso di essere in quella casa la notte in cui venne sgozzata Mez.
Si è sempre dichiarato innocente E forse paga per tutti.
Mentre per Mez chissà se è arrivata vera giustizia.

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