Colpo grosso in Montenapo: svaligiato orologiaio di lusso

L’impresa durante la pausa pranzo: prelevati dal bancone una quarantina di pezzi preziosi

Un colpo da professionisti, pochi secondi dentro l’elegante negozio di orologi, la vetrinetta in frantumi, infine la fuga con quaranta pezzi dal valore di almeno 200mila euro. Particolare curioso: il bandito è entrato durante la pausa pranzo senza forzare la porta d’ingresso, segno che in qualche modo si erano procurati le chiavi.
La spaccata è stata portata a segno ieri in via Borgospesso 8, traversa di via Montenapoleone, alle 13.52 in punto, come testimonia il titolare di un vicino negozio. «Ho sentito l’allarme, mi sono affacciato e ho visto un uomo corpulento in sella a un scooterone argentato. Il tempo di pensare se ci fosse un nesso tra lui e l’antifurto e dal negozio è schizzato fuori un individuo, con zainetto rosso in spalla, che è saltato in sella e subito dopo la moto sparita nel traffico. Ho visto i vetri in frantumi, ho chiamato la polizia e sul cellulare sono rimaste fissate le 13.54: dunque un paio di minuti dopo la spaccata».
Davanti alla vetrina Matteo Musa, 25 anni, quinta generazione di orologiai che sta seguendo le orme di papà Ansano, 56 anni. «Ci tengo molto a entrare in azienda, anche perché ormai siamo alla quinta generazione. L’attività è stata iniziata da mio trisavolo che in un negozietto qui vicino riparava scarpe e orologi. Poi il primo trasloco tra via della Spiga e via Manzoni, infine il ritorno a Borgospesso, la strada degli antiquari». E che antiquari. Nel negozio dei Musa fanno bella mostra di sé alcune antiche pendole ricoperte d’oro: veri pezzi d’arte dal valore incalcolabile. «Credo qualcuna valga anche un milione di euro. Tutti pezzi catalogati». E per questo prede assai poco ambite dai ladri, vista l’impossibilità per un ricettatore di riuscire poi a immetterle nel mercato.
La dinamica, come detto, è stata a dir poco elementare. Il ladro è entrato senza forzare la porta, ha tirato giù il piano espositivo, protetto da un vetro spesso due dita, a colpi di mazza e ha arraffato una quarantina di orologi da tasca e polso. Tutte le migliori marche al mondo, oggetti che fanno sembrare i famosi Rolex banali cipolle da regalare ai bimbi per la cresima. Per capirci, robetta tipo Vacheron Costantin, Panerei, Audermars Piguet.
Ma come ha fatto il ladro a entrare senza forzare la porta se non con la chiave? Proviamo a chiedere se ultimamente sono stati eseguiti lavori in negozio.

«Effettivamente - risponde Matteo Musa - qualche tempo fa abbiamo avuto elettricisti e imbianchini per preparare una mostra a cui poi hanno partecipato decine e decine di persone». Forse l’occasione colta dai ladri per fare il calco e procurarsi anche il codice per poter fare un doppione.

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