Milano - Probabilmente ormai i rapinatori sentivano "troppa pressione addosso", come spiega un investigatore. O più semplicemente, "dopo la morte di Colturani quei quadri erano impossibili da piazzare". Sta di fatto che la prima svolta nelle indagini sulla morte di Marzio Colturani, il ginecologo di 64 anni morto per soffocamento in seguito alla rapina avvenuta nella notte tra lunedì e martedì a casa sua, l'hanno data i rapinatori stessi abbandonando otto quadri che erano stati trafugati.
Otto dipinti abbandonati a Settimo Milanese I dipinti sono stati ritrovati questa mattina dai carabinieri, su segnalazione di un passante, in un parco a Settimo Milanese, nell'hinterland ovest di Milano. Otto quadri, uno dei quali impacchettato, tutti sottratti dall'abitazione di via Comerio, in zona Fiera, dove il medico viveva assieme al figlio Luca di 30 anni. Dopo i primi rilievi, resi difficoltosi anche dall'umidità sulle tele, non sembrano essere emerse tracce utili per risalire ai rapinatori. Restano i danni, dovuti probabilmente al fatto che i dipinti sarebbero stati gettati nella notte al di là della recinzione del parco: una cornice spaccata, alcuni vetri rotti. I carabinieri del nucleo operativo, che li hanno repertati alla sezione investigazioni scientifiche, confidano che un apporto alle indagini possa arrivare con gli accertamenti che saranno eseguiti dal Ris a Parma, dove i quadri saranno spediti domani.
Ritrovamento casuale Il ritrovamento sarebbe avvenuto in modo casuale, grazie alla segnalazione di un anziano che questa mattina passava nella zona del parco di via Pastore. Incuriosito dalle tele, non le ha immediatamente ricollegate alla rapina ma ha comunque avvertito i carabinieri della caserma più vicina, e solo in seguito se ne é capita la provenienza. Dall'elenco delle opere d'arte sottratte mancherebbe ancora un pezzo, forse un antico ritratto, ma anche su questo aspetto non ci sono per il momento certezze. Tanto che i dipinti mancanti potrebbero essere anche di più, dato che un accurato sopralluogo dell'appartamento ancora sotto sequestro, assieme ai due figli della vittima, per un inventario sistematico della refurtiva, non è stato ancora fatto.
La colf moldava interrogata per 8 ore I carabinieri e il pm Bruna Albertini hanno nuovamente interrogato oggi, come persona informata sui fatti Tatiana, la colf moldava di 22 anni che prestava servizio a casa della vittima. "Normale prassi", fanno sapere gli investigatori, che però continuano evidentemente a battere la pista straniera, tanto che l'interrogatorio è durato ben otto ore. Intanto prosegue il giallo relativo alla porta blindata di casa Colturani.
Le chiavi nelle toppa della porta Oggi gli investigatori hanno confermato che le chiavi quella notte erano nella toppa, all'interno dell'appartamento, come raccontato ieri dal figlio Luca.
Un fabbro ha accertato che la porta non è stata forzata, mentre sarebbe stata rintracciata la ditta che ha effettuato i lavori di ristrutturazione nello stabile. Anche quella dei lavori nel palazzo, che potrebbero avere facilitato l'azione dei rapinatori, è una delle piste battute. Nell'indagine, a quanto risulta, al momento non ci sono indagati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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