«Ormai riusciamo a far fronte alle richieste di intervento solo grazie al contributo dei pompieri volontari». Denuncia della Cisl regionale, che entra nel vivo dellemergenza pompieri. «Senza i volontari non potremmo più far fronte alle emergenze», confermano al Comando di via Messina.
Grazie collettivo dunque a «quelli che hanno svolto il servizio militare come vigili del fuoco e che possono dare la loro disponibilità per un massimo di centosessanta giorni». Contributo che, spiegano i sindacalisti, conferma la difficoltà a garantire un idoneo servizio antincendio. Ma cè pure la questione dei «neoassunti»: «Sotto la Madonnina i neoassunti fanno esperienza e poi si trasferiscono vicino a casa. Morale: il turn over è a quota sessantanove per cento ovvero non basta solo immettere cinquecento nuovi assunti ma bisogna arruolare persone che non se ne vadano dopo pochi mesi». Messaggio chiaro e, tra laltro, condiviso pure dai dirigenti che in passato hanno pure chiesto assunzioni in deroga alle procedure concorsuali e, quindi, larruolamento in pianta stabile dei volontari che già abitano sul territorio. «Nessuna discriminazione per chi viene dal Sud» avverte il sindacato «ma la necessità pratica per Milano e per la Lombardia di non essere più la palestra daddestramento per i pompieri italiani». Ragione più che valida: «Lesperienza del personale influisce infatti su qualità e prontezza degli interventi».
Quadro che si declina in indebitamenti per lacquisto di carburante dei mezzi di soccorso, nessun rinnovo del parco mezzi e, sorpresina, un aumento salariale di 98 euro allanno. Lordi, naturalmente.