«Combattere la crisi? Dentista gratis per i bambini»

Porti il bambino dal dentista per una carie e scopri non solo che le carie sono tre ma anche che è urgente l’apparecchio fisso, sotto e sopra. Da un preventivo di meno di cento euro, ecco che il conto schizza a cifre stratosferiche. Altro che uno stipendio. E tu che fai? Mica vorrai rinunciare alla salute della creatura. Ecco allora che scatta l’operazione prestito: chiami la banca, chiedi finanziamenti alle agenzie di credito, provi a farti dare dal capo un anticipo del Tfr. Hai sentito che altri colleghi lo hanno fatto e ci provi anche tu. Tiri sulle spese, rinunci alla settimana al mare, rimandi ancora una volta l’acquisto della lavatrice nuova. Di tutto, purché il bambino da grande abbia il suo bel sorriso. Fino a tre anni fa era diverso, almeno potevi portarlo da certi dentisti senza pagare. Ma dal 2006 sono dolori.
Ma una speranza c’è. Il Consiglio regionale della Lombardia, per iniziativa di Elisabetta Fatuzzo (gruppo Pensionati), sostenuta dal Pd, ha presentato alla giunta una richiesta chiara: dentista gratis per i bambini fino a 14 anni per tutte quelle famiglie in difficoltà economica che hanno un reddito Isee di 30mila euro all’anno. L’unico obbligo sarebbe il pagamento del ticket, nulla di più. La mozione sottoscritta all’unanimità da tutto il parlamento lombardo chiede anche di organizzare corsi di prevenzione nelle scuole e un tariffario regionale calmierato destinando incentivi alle strutture odontoiatriche che si impegnino ad osservarlo. Una serie di interventi, insomma, per rendere le cure dal dentista alla portata di tutti. «In molti studi privati - sostiene Ardemia Oriani, consigliere de Pd - si devono sempre più spesso anticipare i soldi prima delle sedute e questo manda in tilt il bilancio famigliare di tante famiglie. Molti sono persino costretti a rinunciare alle cure. Bisogna fare qualcosa, mica siamo gli Stati Uniti».
Per altro, rendendo più abbordabile il conto del dentista, il Consiglio vuole anche scoraggiare il «turismo sanitario» all’estero, in particolar modo in Ungheria e Polonia, dove chi tira a fatica la fine del mese va per risparmiare: trattamenti low cost che però non sempre rispondono agli standard di qualità previsti. Si propone anche ai liberi professionisti di accreditarsi e sottoscrivere una convenzione «almeno per effettuare le cure odontoiatriche primarie come le protesi mobili totali e la piccola chirurgia».
La giunta sembra ben disposta e si farà carico di parlarne alla conferenza Stato Regioni. «Ci rendiamo conto - spiega l’assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani - che le fasce deboli hanno problemi, soprattutto in questo periodo di crisi. Rendere gratuito il dentista è comunque una decisione che va presa a livello centrale. Insomma, il percorso da fare è ancora lungo». Idem per aggiornare i livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea, e per fare in modo che comprendano le cure odontoiatriche gratuite: «Prima - puntualizza Bresciani - è necessario sottoscrivere il nuovo patto della salute nel 2010, poi bisogna verificare le disponibilità economiche e solo dopo si possono aggiornare gli elenchi delle prestazioni».


Per andare incontro alle famiglie, ora la Regione Lombardia prevede solamente delle convenzioni con strutture esterne, in via sperimentale. «Escamotage - commenta Bresciani - Servirebbero invece posizioni politiche più definite e chiare».

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