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«Per combattere i pirati ora serve l’Onu»

Dopo il sequestro della «Ponant» la Francia chiede una forza internazionale che ripulisca le acqua pericolose

da Parigi

Due francesi dell’equipaggio del veliero Ponant, sequestrato da pirati somali per una settimana, e liberato dopo il pagamento di un riscatto di circa due milioni di dollari hanno ripreso il mare sulla stessa barca, sotto buona scorta, con marinai della marina nazionale e un nuovo capitano, mentre sono tutti gli altri sulla via del ritorno a Parigi.
Risolta la crisi, ora la Francia chiede la creazione di una forza internazionale sotto mandato Onu per combattere gli atti di pirateria marittima. Lo ha annunciato il primo ministro francese François Fillon nel corso di una visita in Giappone: «Chiederemo che una forza internazionale sotto mandato Onu, alla quale naturalmente la Francia è pronta a partecipare, possa operare per la sicurezza del traffico marittimo in questa regione del mondo, come nello stretto di Malacca», ha detto Fillon sulla nave da guerra francese Mistral.
Già poche ore dopo l’arresto dei «Somali Marines» responsabili del sequestro del Ponant, il ministro degli Esteri di Parigi aveva chiesto la mobilitazione internazionale contro un fenomeno che negli ultimi 10 anni è costato la vita a 160 persone in centinaia di episodi. «È la prima volta che un’azione militare viene compiuta in quella regione contro un atto di pirateria» ha detto il premier francese François Fillon a proposito del blitz compiuto dalle teste di cuoio nei pressi di Gacade, nella regione secessionista somala del Puntland. «Chiederemo» ha aggiunto, «che una forza internazionale possa garantire la sicurezza delle vie di navigazione».
Una proposta in merito, ha fatto sapere Jean-David Levitte, consigliere diplomatico di Nicolas Sarkozy, sarà presentata la settimana prossima ai membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

«Non possiamo permetterci» ha aggiunto Fillon, «di tornare ai tempi in cui in alcune parti dell’oceano ci si faceva beffe del diritto internazionale».

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