Il comico delle larghe intese che mette d’accordo tutti

Fiorello torna con uno spettacolo che diverte senza schierarsi e affronta la sfida più difficile: fare grandi ascolti. E' l'uomo giusto per andare in onda dopo il weekend della svolta

Il comico delle larghe intese  che mette d’accordo tutti

Come si fa a non parlare dell’attualità? Dopo un weekend così? Anteprima con la rassegna stampa dei «giovani dell’edicola» sotto casa, appuntamento abituale nel suo social show su Twitter. Finalmente, eccolo, arriva in taxi così come se n’era andato sette anni fa al termine di Stasera pago io - Revolution.
Insomma, dove eravamo rimasti? Si ricomincia da qui, dentro lo storico studio 5 di Cinecittà con pedana che corre tra i 1500 spettatori, dominato dal nero alla maniera dell’amato «Studio Uno». Subito: «Allegriaaa!», omaggio a Mike. E poi vai con l’attualità, appunto: «Ci sono state le più grande dimissioni durante il weekend». Però, non temete perché «quelli come lui al terzo giorno si sa che cosa fanno... Risorgono». Fassino ha festeggiato, mangiando. Bondi piangeva. La Santanché è passata dalla plastica all’umido. «Adesso abbiamo il più grande governo dopo il weekend, speriamo. Un governo techno. Su le mani. Signor Monti chi gliel’ha fatto fare? E noi, soprattutto, cosa possiamo fare. Per trovare dei pettegolezzi su Monti bisogna a leggere Famiglia cristiana...».
Se c’era un man che poteva caricarsi sulle spalle uno «spettacolo dopo il weekend», e che weekend, questo era proprio Rosario Tindaro detto Saro. Fiorello, l’artista delle larghe intese. Da tutti i punti di vista. Il dna eclettico, innanzitutto. Comico, cantante, ballerino, imitatore: il più grande intrattenitore dopo il big bang della tv commerciale (dov’è nato).
Sarà stata la congiuntura astrale o la convergenza dei satelliti. Sarà stata la buona stella che accompagna i talenti fortunati, i fuoriclasse sorridenti, fatto sta che è andata così. Le cose accadono e chi le poteva predeterminare. Il più grande spettacolo dopo il weekend arriva sì nel momento di massimo bisogno di ascolti e di rilancio della Rai. Ma arriva soprattutto dopo l’uscita (temporanea?) di scena il Cavaliere. Obiettivamente, Fiorello non poteva cadere meglio. Con il primo show post-Berlusconi. Pensate se il grande varietà del lunedì della Rai (quando, concorrenza al Grande fratello a parte, la platea è più ampia di tre milioni come ha osservato Aldo Grasso) fosse finito nelle mani di un Maurizio Crozza o un Paolo Rossi o un Corrado Guzzanti. O magari programmato su Raitre piuttosto che su La7 dove in questi giorni stanno sparando tutte le cartucce della cinematografia antiCav perché chissà se tra qualche mese avranno ancora appeal. Invece no, la buona stella di Fiorello... E della Rai (alle prove c’erano i consiglieri sia di destra che di sinistra). Il tutto mentre nasce, o dovrebbe nascere, il governo delle larghe intese.
C’è Michelle Hunziker in sala e lui la coinvolge per tradurgli un pezzo di monologo e di complimenti alla cancelliera tedesca: «Signora Merkel, lei ha un culetto piccolo così. Davvero. Traduci Michelle, traduci...». Poi cosa farà Berlusconi ora che non è più premier? «Potrò lasciar cadere i miei capelli e togliermi i tacchi che mi hanno fatto venire due polpacci così...».
Fiorello l’uomo giusto. Non schierato, in grado di mettere tutti d’accordo a destra e sinistra, in alto e in basso. L’artista proteso a far divertire, non certo indignare. E poi il mattatore che ha un profilo «largo», appunto, come dicono quelli che capiscono di target. Ovvero un uomo di spettacolo che piace a tutti i ceti sociali, raffinati e popolari, istruiti e medi, al nord e al sud, ai nonni e alle mamme, ai papà esigenti e ai bambini. Ripropone il varietà tradizionale, rivisitato in chiave moderna. Canta, ma le canzoni sono due insieme: Tu vuo’ fa l'americano di Carosone e A man in New York di Sting. C’è il balletto: ma i ballerini hanno tutti la maschera di Fiore. Sono dei replicanti. Poi arriva Giorgia, mamma di un bimbo di pochi mesi. Altra canzone in duplex e monologo sulla paternità. Infine Nole Djokovic, numero uno del tennis mondiale, anche lui un po’ showman. Si gioca a tennis e si balla.

Soprattutto si ride. Poi Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e la parodia di Carla Bruni, anche lei mamma da poche settimane.
Vedremo stamattina se le larghe intese di Fiore hanno sciolto la riserva dell'Auditel. Ma tutto fa pensare di sì.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica