Si era temuto il replay di quanto Genova ha vissuto una settimana fa quando una quarantina di manifestanti «No Tav» aveva sparso il terrore per il centro cittadino sporcando con bombolette spray le facciate di palazzi di pregio e monumenti cittadini minacciando il Procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. Ieri pomeriggio, come in diverse altre città italiana, i rappresentanti dei «No tav» sono tornati in piazza per protestare contro gli espropri di ieri in Val di Susa. Un gruppetto di circa settanta persone si è radunato intorno alle 17.30 davanti al palazzo della Prefettura in via Roma con striscioni e fumogeni. Dopo mezzora di presidio i manifestanti hanno deciso di muoversi in corteo (non autorizzato) con destinazione la stazione ferroviaria di Principe. Il corteo è stato aperto da un lungo striscione con scritto «Chi attacca la Val di Susa attacca tutti noi». In segno di solidarietà e vicinanza con Luca Abbà, uno dei leader della protesta ferito gravemente dopo essere caduto da un traliccio elettrico durante lo sgombero della baita Clarea, è stato esposto anche un cartello con scritto «Siamo tutti/e No Tav. Al fianco di Luca». Tra i manifestanti anche diversi rappresentati di Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi e Rifondazione Comunista che hanno sfilato con le bandiere dei partiti. Durante il corteo sono tornati anche cori contro la magistratura di Torino e per la liberazione dei ventidue arrestati nel blitz della polizia di due settimane fa, la grido di «Gabri libero» con particolare riferimento a riferito al giovane genovese in carcere per le accuse relative agli incidenti in Val Susa.
Il corteo una volta raggiunta la zona della stazione Principe si è diviso tra chi voleva occupare la circolazione ferroviaria e chi, invece, aveva intenzione di sciogliere la manifestazione. Alla fine hanno prevalso i secondi e la sfilata si è chiusa senza nessun danno con solo problemi al traffico cittadino che ha subito diversi rallentamenti in zona centro.
Intanto, il consigliere comunale del Popolo della Libertà Gianni Bernabò Brea ha presentato una interrogazione urgente al sindaco di Genova chiedendo quali azioni si intendono promuovere contro i Comitati No Tav ritenendo ingiusto che una spesa così onerosa debba ricadere sui cittadini genovesi.
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