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Soltanto la Champions può farla scoppiare

La Roma continua nel bel giocare, quest'anno innervato da un centrocampo a qualità superiore

Soltanto la Champions può farla scoppiare

Mettetevi comodi, tutto cambia perchè nulla cambi. Quel pizzico di noia regalato dai risultati banali della giornata di campionato pretenderebbe di restituire contropartita con l'ebbrezza del testa a testa. Juve contro Roma, Roma contro Juve, neppur fossimo messi peggio della Liga spagnola che, per anni, non si è staccata da Barcellona o Real. La classifica di oggi vorrebbe proporre il brivido della sfida: il Milan ha fallito la mission, il Cagliari è stato il solito pollastro alla Zeman. Meglio attendere il faccia a faccia per capire l'effetto che fa. Incontro al vertice previsto per il 5 ottobre, subito dopo un bel turno di Champions in cui la Juve andrà a Madrid a farsi massaggiare dall'Atletico e la Roma dovrà provare le freccette (acuminate o meno) del Manchester City in Inghilterra.

Niente male immaginando la svolta pericolosa. Forse dovremo ringraziare la Champions per mettere un po' di pepe al campionato d'Italia. Altrimenti come elettrizzarsi? Con il Napoli che scivola in giù e il Verona che sale fino al terzo posto? Suvvia, per favore. Certo, solo gli sviolinatori in servizio permanente potevano dipingersi un Milan ad altezza Juve. Sì, magari un miracolo, come ha realisticamente ammesso Inzaghi. E il Cagliari quest'anno ha carni molli per mettere in difficoltà la Roma che, come la Signora, ha mostrato subito le bontà. Parliamo di scudetto, perchè null'altro può interessare per ora: circa retrocessioni e zona Uefa meglio preoccuparsi da febbraio in poi. Dovremo davvero aggrapparci al testa a testa: la Juve ha dimostrato superiorità chiara sul Milan ed un assetto di squadra che potrà subir qualche rovescio, ma difficilmente perdersi per strada.

La Roma continua nel bel giocare, quest'anno innervato da un centrocampo a qualità superiore. Avete presente il centrocampo del Milan, ma anche dell'Inter o del Napoli e non parliamo della Fiorentina? Basta il tanto, sfogliando nomi e caratteristiche, per leggere e vedere la differenza tra le due signore e le comprimarie. Date uno sguardo al turn over: la Roma lascia in panca Totti e Pjanic e manda De Rossi in infermeria. La Juve veleggia senza Pirlo, Vidal, Barzagli e deve ancora scoprire Morata. La Roma gioca senza Strootman, che il Manchester United sarebbe disposto a pagare 76 milioni. La Juve ha imbroccato con Pereyra una valida alternativa a Vidal. Basta questo colpo d'occhio per capire che Roma e Juve possono dare di più. Eppure sono già in alto, senza sforzo e senza sfarzo. Le difese sono una garanzia (entrambe zero gol subiti), gli attacchi si nutrono del giusto tanto per non lasciar speranze: la Roma ha segnato una rete in più, ma ci sta con la batteria di attaccanti che si ritrova.

C'è da sperare che le comprimarie imbrocchino momenti di gloria (ma il Napoli sembra avviato a ben altro e Benitez ai cari saluti), magari trovino forze e gol negli scontri diretti. Eppure difficilmente potranno giocarsela per lo scudetto. D'accordo, la Champions può dare una mano, l'Inter anche ieri ha dimostrato di non essere un satanello impertinente per dar fastidio.

E il week end ha confermato la vena della Roma nel chiudere velocemente il risultato, la sfida di San Siro ha reso un favore al Milan e a Inzaghi dipingendo la realtà rossonera, alla faccia di chi vede campioni dove ci sono mezze figure. Con acclusa spiegazione al campionato, per dire che l'uomo in panca conta meno di quelli in campo: la Juve ha mostrato forza, personalità, qualità, forza fisica. Eppure in panca c'era il tecnico cacciato dal Milan, e non il Conte apostolo della vittoria.

Ecco, ringraziamo una banale giornata almeno per questo: il pallone ha detto la verità.

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