Il commento Agropiraterie da combattere

Fra pochi giorni sarò all’inaugurazione della 109° edizione di Fieragricola, a Verona, nel cuore di una Regione che costituisce il 10% del territorio agricolo nazionale. E sarà quello un momento importante per fare il bilancio di diciannove mesi da Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
A fine marzo i cittadini saranno chiamati a decidere chi dovrà essere il prossimo governatore del Veneto. Poche settimane ci separano dal voto. Settimane durante le quali i cittadini valuteranno la bontà del nostro programma per lo sviluppo della Regione e il bagaglio di risultati, di credibilità, di impegno profuso finora, ciascuno nel proprio ruolo, con il quale ci si presenta a loro.
Come tutti gli operatori che parteciperanno a Fieragricola sanno, sulla terra si gioca la più grande sfida del futuro: nutrire il pianeta e mantenere vivo e diversificato il suo ambiente. Lo si può fare restituendo all’agricoltura la centralità che le spetta nell’agenda della politica e riconoscendo dignità agli agricoltori e al loro importante lavoro.
Fra i contadini ho trascorso questi mesi, viaggiando da Caserta a Montalcino, per risolvere nel primo caso la crisi della Mozzarella di Bufala Campana Dop e nel secondo la questione Brunello. Sono stato ovunque fosse necessario che il Ministro portasse soluzioni. Uno dei grandi problemi da risolvere è quello delle agropiraterie e contraffazioni alimentari. Ecco perché ho inaugurato la stagione della tolleranza zero: controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale per ripulire l’agroalimentare dai criminali, che speculano indecentemente sulla salute delle famiglie italiane. E ho firmato accordi internazionali, da New York a Pechino, per combattere l'Italian sounding - quel fenomeno di imitazione del Made in Italy che erode ogni anno decine di miliardi al nostro export - e potenziare la collaborazione nella lotta alle contraffazioni e all'agropirateria.
La sicurezza alimentare, declinata come diritto all’approvvigionamento alimentare, è stata al centro del primo G8 agricolo della storia, presieduto dal Governo italiano lo scorso aprile. Le conclusioni del vertice, prima fra tutte la necessità di restituire centralità all’agricoltura e la lotta alle speculazioni, sono state recepite nella Dichiarazione congiunta sulla sicurezza alimentare “L'Aquila Food Security Initiative”, con cui gli Stati parte si sono impegnati a erogare 20 miliardi di dollari per il potenziamento dello sviluppo rurale.
E che si trattasse del Wto o delle riunioni ministeriali comunitarie, ho sempre sostenuto, nel nome della sicurezza alimentare, del bene dei nostri produttori e di una migliore cultura alimentare, la necessità di garantire la sopravvivenza di un sistema di protezione che regoli il commercio internazionale, tracciabilità assoluta lungo le filiere e indicazioni chiare in etichetta. Quella sull’etichettatura è una battaglia di civiltà, vinta nel caso dell’olio d’oliva. E com’è stato per l’olio sarà per il latte e i prodotti lattiero caseario e poi per tutti i prodotti agroalimentari. Identità e origine sono il vero valore aggiunto dei nostri prodotti agroalimentari.

Lo ha capito anche la più grande catena di fast food al mondo, McDonald's, che ha presentato ai suoi clienti il McItaly, un panino fatto esclusivamente con prodotti Dop e Igp italiani.
Per diciannove mesi ho lavorato per l’agricoltura dei territori e per la difesa della nostra identità, custodita nella terra da secoli.
*Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali

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