Il commento C’è qualcosa di giusto

Dispiace dirlo perché l’esercito dei tifosi ferraristi e schumacheriani non è nutrito, bensì di più. Dispiace ed è impopolare scriverlo, ma l’inaspettato dietrofront del soldato Schumi è qualcosa di profondamente giusto. Perché i dolori al collo possono essere un rischio per la sua incolumità e perché un dio dei motori ha come voluto rimettere le cose in ordine e spiegare al mondo degli appassionati che certi conti si pagano e certe dimostrazioni di fedeltà e abnegazione hanno il sacrosanto diritto di essere ricambiate. Anche solo per una volta.
Schumacher paga lo scotto della sua irrefrenabile voglia di correre comunque e sempre, voglia che l’11 febbraio scorso l’ha steso a terra privo di conoscenza su un’anonima pista spagnola. Stava provando l’ennesimo motorone superbike, e forse mai come in quel giorno, su un circuito da scapoli e ammogliati, sfiorò la morte o l’incidente da cui non torni più come prima. Il soldato Schumi fa dietrofront proprio per i postumi mai veramente svelati di quella caduta di cui a molti di noi rimangono solo le immagini del suo corpo riverso immobile sulla pista.
Dispiace dirlo, ma c’è qualcosa di giusto, una sorta di insegnamento in quanto accaduto. Michael il più vincente di sempre, Michael che sicuramente, come ha fatto notare il presidente Luca di Montezemolo, avrebbe puntato di nuovo a vincere, ha dovuto rinunciare a ciò che ama di più per non aver avuto il coraggio, a suo tempo, di smettere veramente con le corse. Senza la frattura al collo rimediata quel giorno, e di cui oggi parla apertamente, il soldato Schumi avrebbe di nuovo comandato le truppe maranelliane.
Se certi conti si pagano, certe fatiche meritano ricompensa. Sono quelle di Luca Badoer, il pilota invecchiato da collaudatore, inanellando per dieci anni giri di prova per aiutare la Ferrari ad essere la Rossa gloriosa dell’era Schumi.

Nel 1999, quando Michael saltò diversi Gran premi dopo l’incidente di Silverstone, il team preferì affidarsi a Mika Salo, assunto a tempo determinato proprio allo scopo. Badoer incassò la delusione da piccolo soldato: senza dire nulla. Sarebbe successo anche stavolta. Sarà impopolare dirlo e scriverlo, ma c’è qualcosa di profondamente giusto se ora tocca a lui. Comunque vada.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica