Dispiace dirlo perché lesercito dei tifosi ferraristi e schumacheriani non è nutrito, bensì di più. Dispiace ed è impopolare scriverlo, ma linaspettato dietrofront del soldato Schumi è qualcosa di profondamente giusto. Perché i dolori al collo possono essere un rischio per la sua incolumità e perché un dio dei motori ha come voluto rimettere le cose in ordine e spiegare al mondo degli appassionati che certi conti si pagano e certe dimostrazioni di fedeltà e abnegazione hanno il sacrosanto diritto di essere ricambiate. Anche solo per una volta.
Schumacher paga lo scotto della sua irrefrenabile voglia di correre comunque e sempre, voglia che l11 febbraio scorso lha steso a terra privo di conoscenza su unanonima pista spagnola. Stava provando lennesimo motorone superbike, e forse mai come in quel giorno, su un circuito da scapoli e ammogliati, sfiorò la morte o lincidente da cui non torni più come prima. Il soldato Schumi fa dietrofront proprio per i postumi mai veramente svelati di quella caduta di cui a molti di noi rimangono solo le immagini del suo corpo riverso immobile sulla pista.
Dispiace dirlo, ma cè qualcosa di giusto, una sorta di insegnamento in quanto accaduto. Michael il più vincente di sempre, Michael che sicuramente, come ha fatto notare il presidente Luca di Montezemolo, avrebbe puntato di nuovo a vincere, ha dovuto rinunciare a ciò che ama di più per non aver avuto il coraggio, a suo tempo, di smettere veramente con le corse. Senza la frattura al collo rimediata quel giorno, e di cui oggi parla apertamente, il soldato Schumi avrebbe di nuovo comandato le truppe maranelliane.
Se certi conti si pagano, certe fatiche meritano ricompensa. Sono quelle di Luca Badoer, il pilota invecchiato da collaudatore, inanellando per dieci anni giri di prova per aiutare la Ferrari ad essere la Rossa gloriosa dellera Schumi.
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