Sul Giornale di ieri abbiamo dato una notizia che non avremmo mai voluto dare: le telefonate di diversi lettori che lamentavano unintervento a un convegno del Pdl spezzino in cui il senatore Luigi Grillo criticava proprio il Giornale. Il che, in un momento in cui la nostra testata è al centro di attacchi di ogni tipo, con tanto di trasmissioni televisive messe su appositamente, sembrava francamente surreale.
Sul Giornale di oggi, siamo lieti di dare unaltra notizia: ieri mattina, ha chiamato in redazione Grillo, dando linterpretazione autentica del suo intervento. Gigi è un po come Cassano e come Fonzie, fa fatica a pronunciare la parola «scusa», ci prova «sc-scu-scus», ma proprio non gli viene bene. Eppure, la sua telefonata assomiglia moltissimo alle scuse. Soprattutto, linterpretazione autentica delle sue parole ci rassicura: Grillo ha sì detto che il Giornale ha avuto un peso notevole nello scontro fra Berlusconi e Fini, anche accentuando i motivi della rottura, ma spiega: «Certo, non ho mai voluto attaccare il lavoro del Giornale. Anzi, Fedele Confalonieri, mio caro amico, mi ha spiegato che Vittorio Feltri ha fatto lievitare le copie e che i conti sono sempre migliori. Certo, poi, Feltri non risponde a nessuno ed è davvero di una libertà totale rispetto al Pdl. Che è e resta il mio partito. Anzi, posso dire fin dora, che sarò lultimo ad andare via: sono in Forza Italia dal 1994 e tengo al mio partito».
Ecco, messa così è unaltra storia. Anzi, se mi permettete, è una medaglia, lennesima, per il Giornale: perchè le critiche di esponenti del Pdl sono solo lultima prova provata della nostra libertà (...)
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