Il commento Nel Terzo Po(l)lo tutti beccano tutti

Più che terzo Polo, dovrebbero chiamarlo terzo pollo. Nel senso manzoniano, fra l’altro, quello dei polli di Renzo che si beccano in continuazione.
La battuta non è nuovissima, anzi. Ma, sinceramente, è quasi impossibile non ripeterla vedendo cosa sta succedendo in tutta la Liguria di fronte a quella che dovrebbe essere l’alternativa a Pd e Pdl, la nuova frontiera della politica nazionale.
Vi risparmio le guerre fra Gianfranco Gadolla ed Enrico Nan in Futuro e Libertà, con il primo che sembrava depotenziato dal secondo, che gli aveva preferito Giuseppe Murolo come numero due regionale, ma che ora sembra ripotenziato (Gadolla, intendo) da Italo Bocchino, direttamente da Roma. Almeno fino ai prossimi colpi di scena di questa appassionante vicenda, che la città segue con pathos e partecipazione.
Ma anche uscendo dalla casa dei finiani, per entrare nel nuovo Polo per l’Italia più in generale, è possibile trovare di tutto e di più. A Genova, ad esempio, il candidato sognato da Futuro e Libertà è Enrico Musso - che del terzo Polo è quasi l’incarnazione vivente, visto che aveva lanciato l’idea di un gruppo unico al Senato e ora aderisce a quello dell’Udc, ma in rappresentanza delle Autonomie e del Partito liberale italiano, autonomo (Musso, intendo) anche da molti elettori che l’hanno mandato a Palazzo Madama - ma Rosario Monteleone, che dell’Udc è il capo ligure, ha più volte detto che a lui Enrico sindaco non è che piaccia moltissimo.
A Imperia, invece, c’è un’Udc che parla volentieri con il Pdl e un Pdl che parla volentieri con l’Udc, ma sempre a Imperia Fli sembra invece l’habitat dei più duri critici del Pdl.
Alla Spezia, c’è stato un incontro fra esponenti di Futuro e libertà, Udc e Api di Rutelli, per valutare la possibilità di presentare liste comuni alle amministrative di maggio, quando si sceglieranno i sindaci di Borghetto Vara, Brugnato, Santo Stefano Magra e Riomaggiore. Almeno questo diceva il comunicato ufficiale arrivato in redazione su carta intestata di Fli. Ma, in realtà, la «Rosa Bianca», un altro dei partiti del Terzo Polo, ha fatto sapere che ci sono anche loro e che ha partecipato ufficialmente alla riunione con tanto di delegazione, anche se gli altri tre non li hanno nemmeno citati nel comunicato ufficiale. Comunque sia, il Terzo Polo spezzino - pur avendo perso per strada il consigliere comunale ex An e ora anche ex Fli Fabio Cenerini - parte già con una forte base elettorale: nove partecipanti allo storico summit secondo il comunicato ufficiale, addirittura tredici calcolando anche quelli della Rosa Bianca. Insomma, la Rosa non si capisce se ci sia o no, ma le spine per il Terzo Polo ci sono tutte.
Niente in confronto a quello che avviene a Savona dove, alle comunali nel capoluogo, l’Udc appoggia la coalizione di sinistra che punta alla conferma del sindaco Berruti. E invece i finiani puntano a un loro candidato, probabilmente il consigliere comunale uscente Filippo Marino. Ma è il contorno a rendere il tutto più piccante: «L’Udc ha tradito - ha spiegato Enrico Nan, che di Futuro e libertà è il leader indiscusso, almeno a Savona - dovevamo fare insieme il terzo polo e invece hanno preferito accettare la vecchia logica delle poltrone e si sono accodati al Pd per un misero assessorato. Vuol dire che il Terzo Polo lo faremo da soli».


Insomma, forse, il berlusconismo dev’essere corretto in alcune sue degenerazioni e il centrodestra attuale ha molti limiti, fa molti errori, non può essere a guida imperiale e deve migliorarsi, facendosi molte domande.
Ma, certamente, la risposta non può essere questa roba.

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