Il commento Un tagliando li seppellirà

Fino all’altro giorno, chiunque fosse stato il candidato del centrodestra a sindaco di Genova, Musso o non Musso, la scelta sarebbe stata solo e soltanto di Claudio Scajola. Il che, con tutto il rispetto per l’ex ministro e le sue innegabili capacità politiche (solo un cretino potrebbe negarle approfittando delle disavventure odierne), non è comunque il massimo della democrazia.
Soprattutto, non è nemmeno il massimo della memoria. Il candidato che - anche grazie alla spaccatura nel centrosinistra fra i sostenitori di Beppe Pericu e quelli di Adriano Sansa, ma non solo - arrivò a un passo dalla conquista del Comune di Genova, fu Sergio Castellaneta. Che, magari non casualmente, non era appoggiato da Forza Italia e Alleanza Nazionale.
Ecco, io personalmente penso che, per provare a scalzare la sinistra da Genova occorra fare una campagna elettorale senza simboli di partito, puntando solo sulle idee. Certo, con un patto di desistenza con il Pdl e con la Lega. Ma ricordandosi che - piaccia o non piaccia - a Genova il nome di Berlusconi non è un valore aggiunto. A me, ad esempio, non piace. Ma, anche se non mi piace, è così.


Ad esempio, quando vinse la Vincenzi, Stefano Zara avrebbe avuto in mano il biglietto vincente della lotteria, se solo avesse evitato le primarie e lo schieramento nel centrosinistra. E, se si fosse candidato direttamente (...)

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