I rappresentanti dei commercianti assicurano di aver ottenuto ampie garanzie. Patrizia De Luise per Confesercenti e Mario Montessoro per Ascom escono soddisfatti dal vertice con il prefetto. «Abbiamo chiesto assicurazioni sulle modalità delle manifestazioni e sullorganizzazione del servizio dordine. Siamo più tranquilli, non cè motivo di tenere chiuso», spiegano. Ma poi, sottovoce, ammettono che i loro rappresentati, i negozianti, non la pensano tutti allo stesso modo. «Ci sono posizioni differenti», confermano. Come dire che più di uno, domani terrà la saracinesca ben abbassata, sperando che poi i suoi timori si rivelino infondati.
Ma domani potrebbe accadere che, comunque, molti negozi restino chiusi. E che il corteo no global non centri con la decisione. È stato infatti confermato a livello nazionale lo sciopero dei dipendenti del settore terziario, il cui contratto di lavoro non è stato rinnovato dal 31 dicembre 2006. E proprio su questo punto si è aperta una questione tutta sindacal-economica. «Se per timore della manifestazione qualche azienda decide di chiudere - hanno spiegato ieri i sindacalisti - è giusto che lo annunci prima in modo da evitare equivoci. Perché in questo caso si tratterebbe di serrata e non di sciopero, quindi i dipendenti avrebbero comunque diritto alla giornata di stipendio».
Il rischio più consistente di una chiusura per sciopero riguarda comunque soprattutto i negozi delle grandi catene commerciali e i supermercati piuttosto che i piccoli negozi a conduzione familiare. E nella zona interessata dalla manifestazione non ci sono strutture di questo tipo.
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