Politica

«Un commissario per controllare l’immigrazione»

da Bologna

La Lega Nord si è mobilitata dopo lo stupro di Villa Spada: giovedì prossimo, alle 21.15, ci sarà una fiaccolata «per fare luce nel parco», slogan della manifestazione. Ma c'è chi, come il vicepresidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Monica Donini, condanna la speculazione politica sulla vicenda e, chi, come Paolo Cento dei Verdi, invita a «respingere la strumentalizzazione xenofoba». Il segretario della Lega Nord Emilia, Angelo Alessandri, promuove l'iniziativa e invita a «un processo esemplare» dopo una rapida individuazione dei responsabili. Mentre il segretario della Lega Nord Romagna Gianluca Pini propone di istituire «in tempi rapidissimi un commissario nazionale all'immigrazione, con ampi poteri di prevenzione, controllo e repressione di ogni attività criminosa collegata al fenomeno». Il coordinamento associazione donne padane risponde seccata a Susanna Bianconi, presidente della «Casa delle Donne per non subire violenza»: «È a dir poco impressionante che si scagli contro la Lega anziché condannare i barbari che con violenza si sono impossessati brutalmente del corpo di una quindicenne, in pieno giorno a Bologna, immobilizzando anche il suo fidanzato».
Cento, vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera, esprime al contrario «pieno sostegno all'azione della magistratura e delle forze del'ordine». Ma sul «vergognoso e criminale stupro», sottolinea che la «tragica vicenda è oggetto di strumentalizzazioni da parte di esponenti del centrodestra i quali fomentano polemiche inaccettabili contro la persona del procuratore della Repubblica Di Nicola (che tra l’altro aveva detto: «Chi commette reati vede che certi valori mancano alla classe dirigente», ndr) e lanciano campagne di intolleranza e odio verso l'immigrazione».
«Non posso trovare alcun tipo di giustificazione, politica o logica, alle dichiarazioni rese dal procuratore capo di Bologna. Penso che solo Freud potrebbe essere l'unico in grado di dare una risposta...», ha commentato duro Roberto Calderoli, ministro per le Riforme. Mentre Il vice coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto rincara: «Nel passato abbiamo condiviso anche alcune posizioni del dottor Di Nicola ma questa volta riteniamo che le sue divagazioni sociologiche sul gravissimo reato commesso a Bologna contro una ragazza di 15 anni sono un “fuor d'opera in parte bislacco e in parte fazioso».
Solidarietà a Di Nicola, invece, dal senatore della Margherita Nando Dalla Chiesa. «Che cosa c'entra l'aumento degli stupri con il clima di illegalità che c'è nel Paese? Apparentemente, secondo i lettori frettolosi, nulla» mentre, aggiunge Dalla Chiesa, «agli occhi di un magistrato o di un osservatore che colgono le relazioni tra comportamenti e contesti, l'aumento delle violenze ha invece differenti spiegazioni logiche e che riconducono all'analisi di Di Nicola». Secondo il senatore «l'aumento dei clandestini, ammesso che tali siano gli stupratori di Bologna, ha un rapporto stretto con il lavoro nero, con il lavoro illegale, con l'economia sommersa più o meno illegale.

E la propensione a commettere reati è inversamente proporzionale alla forza percepita delle istituzioni».

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