«Commissione bipartisan, festival nomade e Leonka»

Salvatore Veca ha dato la sua disponibilità: «Milano è ricchissima di istituzioni e centri che fanno cultura. Penso che il ruolo dell’assessore non sia quello di dettare le linee, ma dare i mezzi e mettere in rete le diverse realtà. Servirà anche a evitare gli sprechi, a evitare che progetti e iniziative si sovrappongano inutilmente». «Non sapevo che il mio nome fosse nella commissione - risponde Luca Doninelli - penso comunque che il primo punto da cui partire sia l’Università: il Comune dovrebbe stringere protocolli di intesa con l’Università per fare squadra». L’assessore ha poi lanciato l’idea di un festival del Nomadismo che si svolgerà a giugno: «Coinvolgerò i diversi consolati - ha annunciato -. Expo vuol dire anche accoglienza. Ormai la società è divisa in due categorie: i nomadi e gli stanziali, ma i nomadi sono solo i rom e gli stanziali sono solo gli indigeni? Ne ho già parlato con l’assessore alla Cultura della Regione Massimo Zanello e con la Camera di commercio di Monza che sarà sponsor». «Forse il nuovo assessore è ancora un po’ inesperto, per pensare di organizzare eventi su territori non di sua competenza. Milano è grande e potrà trovare tutti gli spazi che gli servono. Faccio fatica a pensare che l’amministrazione possa sposare questa richiesta, anche istituzionalmente discutibile». Ma le sorprese non finiscono qui: l’assessore tira fuori dal cilindro il suo pensiero sul Leoncavallo «un pezzo di storia di Milano». Poi avverte: «Finora non ho ricevuto nessuna proposta culturale dal Leoncavallo e se arriverà sarò ben disposto a prenderla in considerazione. Ma la collaborazione potrà esserci solo se sarà condivisa la politica culturale dell’amministrazione». L’assessore ammonisce: «Il Leoncavallo deve prima di tutto riconoscere le istituzioni. Un processo di regolarizzazione che abbia come obiettivo la legalità deve avere uno sguardo che non può che essere storico: legato a una storia intesa come racconto e non come progetto».
L’assessore scaglia la prima pietra, e trova Lega e An pronte a raccoglierla. «Urge un incontro con il sindaco - annuncia battagliero Matteo Salvini, capogruppo della lega in consiglio comunale -. Tra Festival rom, Leoncavallo e saggi di sinistra ci pare che il nuovo assessore non abbia capito che è a Milano».

«Se c’è una liberazione della cultura da compiere è quella dall’egemonia dell’intellighenzia di sinistra - è l’appello del capogruppo di An Carlo Fidanza -. Non si capisce perché quando governa il centrodestra si debba sempre cercare legittimazione dai soliti sepolcri imbiancati del progressismo».
Marta Bravi

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