La tragedia di Genova potrebbe finire al centro di una indagine parlamentare. Anche in questi giorni di terremoto politico, il parlamento ha comunque affrontato in aula il disastro provocato dalle due alluvioni che hanno portato morte e distruzione prima nello Spezzino, poi a Genova. Lipotesi di una ricerca dei «colpevoli» politici emerge tra le righe dei discorsi pronunciati dai rappresentanti liguri. Tutti hanno voluto rendere omaggio alle vittime, ricordare il dolore della Liguria, leroismo e la gratuità dellopera degli operatori della protezione civile e dei volontari. Ma nessuno ha voluto nascondere la testa sotto la sabbia.
E lintervento di Michele Scandroglio, coordinatore ligure del Pdl, ha lasciato il segno. Riservato il doveroso spazio alla «commozione per chi oggi non è più con noi, bambini, donne e uomini cui va il nostro pensiero», il deputato ha snocciolato tutto quello che non ha funzionato nella gestione dellemergenza. «Necessita ripensare ad un concetto di prevenzione, un decalogo per lallerta, una nuova cultura di attenzione agli allarmi è indispensabile. Così come non dobbiamo avere timore di affermare che lo sviluppo urbanistico è stato eccessivo - punta lindice accusatore Scandroglio -. Oggi dobbiamo guardare avanti senza tentennamenti e unire tutte le forze e risorse disponibili per fare fronte ad una emergenza che non ha precedenti».
Poi laffondo. Per sottolineare quelle che sono le responsabilità che qualcuno prova a sottacere. Perché il sindaco Marta Vincenzi è inevitabilmente finita nellocchio del ciclone. Ma ci sono altri amministratori che per il loro passato e per il loro presente, hanno avuto o hanno ruoli di chiara responsabilità. «Se il Fereggiano e il Bisagno sono gli imputati, la storia del perché e del come siamo arrivati ad oggi sarà una pagina da chiarire, così come la gestione del giorno prima e del giorno stesso dellalluvione», scandisce il aula il deputato. Che non fa nomi, ma lascia inevitabilmente intendere che da sette anni cè un commissario straordinario che avrebbe dovuto mettere in sicurezza il Fereggiano. E che ha sempre avuto parte nelle precedenti gestioni amministrative degli enti locali genovesi e liguri. Il suo nome è Claudio Burlando e non si può fare a meno di tenerlo presente.
«Ora dobbiamo pensare al domani focalizzandoci sulla necessità di reperire risorse e tentare di tradurre in legge la proposta di anestetizzare il patto di stabilità, almeno per quelle voci che attengono le risorse disponibili nei capitoli relativi alla salvaguardia del territorio. Auspico su questo una vasta adesione», detta le priorità Scandroglio. Che però, a precisa richiesta, spiega quale siano le sue intenzioni per non dimenticare la tragedia una volta ripulite strade e negozi.
«Vorrei che si facesse chiarezza. Vorrei che ci fosse quantomeno unindagine conoscitiva a livello parlamentare - fa rilevare il deputato del Pdl -. La proporrò. Non sul caso specifico di Genova o della Spezia, ma a livello nazionale. Dobbiamo fare luce sul cambiamento del clima e sulle conseguenze che ha a livello idrogeologico. È chiaro che i fatti più recenti andranno presi in considerazione per primi.
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