Cronaca locale

Commissione Statuto, eletto Adamoli

La presidenza al consigliere della Margherita Ulivo soddisfatto: «Frutto del dialogo con la Cdl»

Le imprenditrici straniere scelgono le regioni del Nord Italia per fare affari. Tanto che in Lombardia sono oltre settecento le imprese guidate da donne straniere provenienti dal bacino del Mediterraneo. Una cifra di tutto rispetto se si considera che in tutta Italia sono 4.700 le aziende dirette da donne. Un esempio che dovrebbe essere tenuto presente da molte altre regioni italiane. Anche a detta del premier Romano Prodi. Durante il convegno a Piazza Affari dedicato alle donne imprenditrici, il presidente del Consiglio ha infatti sottolineato che «la presenza femminile in economia è ancora insoddisfacente ed è intollerabile, in un Paese democratico, il dualismo tra Nord e Sud, dove gli indici si scostano ancora fortemente dai parametri europei».
Il ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee, Emma Bonino, sostiene che le donne rappresentino una sorta di «capitale dormiente e sotto utilizzato in molti settori della società. Spetta quindi a noi risvegliarlo perché possa dare il contributo indispensabile alla crescita equilibrata dei nostri Paesi».
Dai dati diffusi dalla Camera di commercio di Milano, risulta che in Italia le imprenditrici sono solo otto su cento uomini. Un dato molto sbilanciato ma che nasconde tuttavia un barlume di recupero da parte delle manager in tailleur: negli ultimi cinque anni infatti la presenza di donne nell'imprenditoria è salita del 134 per cento. Più attive nelle imprese le donne fra i trenta e i cinquant’anni, che rappresentano il 56 per cento di tutte le ditte femminili con una titolare del Mediterraneo. I settori più amati dalle donne sono il commercio, con quasi tremila ditte, e i trasporti, con circa quattrocento attività.
In Lombardia, dove è proprio una donna, Diana Bracco, a guidare la più importante associazione di imprenditori (Assolombarda), il tasso di occupazione femminile si attesta quasi al sessanta per cento, quasi in perfetta linea rispetto ai parametri fissati dall'Unione europea. Inoltre la percentuale delle dirigenti donna è praticamente triplicata dal 4,5 per cento del 1992 al 12 per cento di oggi. E le donne con ruolo di quadro dirigenziale sono passate dal 12 per cento del 1994 al 20,8 per cento del 2005.
«La capacità delle donne di dialogare - fa notare il sindaco di Milano, Letizia Moratti - di confrontarsi, di mettersi in discussione, di fare rete è fondamentale per poter vincere sfide globali». Secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è necessario continuare «a sviluppare interventi e servizi per ripensare tutto il sistema in modo da dare ancora più spazio all'iniziativa imprenditoriale delle donne che vivono e lavorano in Lombardia». In vista di una maggior aggregazione nell'area del Mediterraneo, in presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, suggerisce di attivare canali di finanziamento per le imprenditrici extracomunitarie presenti in Italia che intendono rientrare nei loro Paesi di origine «perché siano animatrici di pace e di sviluppo nelle loro comunità».
Al Forum si sono riunite circa quattrocento manager da diciannove Paesi del Mediterraneo, Medio Oriente e Paesi del Golfo.

Gli organizzatori hanno allestito per loro anche una stanza per pregare, uno spazio che ha in dotazione due tappeti rossi e un'indicazione a terra con la direzione del Nord, in modo da facilitare le delegate nell’individuazione della direzione de La Mecca.

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