Como, omicidio tra ospiti di una casa di riposo

Como - Una lite tra anziani in una casa di riposo. Una discussione di prima mattina che si trasforma in tragedia. Uno dei due pensionati ha afferrato un cuscino premendolo sul viso dell'altro, fino a provocarne la morte per soffocamento. Sul posto si è subito portato il magistrato di turno presso la Procura di Como, Maria Vittoria Isella, per ricostruire con esattezza l'accaduto. Pare, sempre secondo le prime informazioni, che in quei momenti non vi fosse nessuno del personale. La casa di riposo è l'istituto Don Guanella di via Tommaso Grossi, lo stesso dove alcuni anni fa morì carbonizzato un anziano ospite che si era addormentato con la sigaretta accesa. Anche in quella occasione, al momento della tragedia, il personale era impegnato altrove.

Gli anziani coinvolti "Una persona estremamente tranquilla che non ha mai creato problemi. Buono come il pane. Non so cosa possa essergli passato per la mente questa mattina". Sono parole di suor Angela, una delle religiose che seguono gli anziani ospiti della casa di riposo Don Guanella. "Entrambi gli ospiti - prosegue suor Angela - si trovavano da noi da parecchio tempo. Sono sofferenti e bisognosi, uno anche su una sedia a rotelle". L'istituto si divide in tre reparti su altrettanti piani e ospita soprattutto persone anziane malate e con difficoltà economiche. Sul posto anche i carabinieri per raccogliere testimonianze e per avere un quadro preciso sull'accaduto.

Le cause Secondo quanto ricostruito dal comandante del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di como, Donato Di Gioia, l'omicida, un uomo di 71 anni, avrebbe agito in preda ad un improvviso raptus perché esasperato dal continuo disturbo che la vittima, 78 anni, continuava ad arrecare da un paio di notti disturbo suonando ripetutamente il campanello per far intervenire gli assistenti e gli infermieri. Stamane, attorno alle 6, stanco di questa situazione ha raggiunto la camera attigua alla sua e ha cominciato a discutere con l'altro ospite della casa di riposo premendogli sul viso un cuscino. Quando si è accorto della gravità del suo gesto è subito corso a chiedere aiuto. Le spiegazioni da lui fornite ad infermieri e medici che stavano compiendo le visite mattutine hanno fatto credere inizialmente che si trattasse di un malore. Solo un paio d'ore dopo si è capita la tragica verità e sono stati informati i carabinieri e il magistrato.

Detenzione in ospedale L'omicida è stato accompagnato alle 17,30 all'ospedale Sant'Anna di Como perché "le sue condizioni psico-fisiche non sono compatibili con la detenzione", così come ha spiegato Di Gioia. Sarà poi il gip a decidere quali misure restrittive applicare.

La vittima era ospite della casa di riposo comasca da parecchi anni e non era autosufficiente. Soffriva di gravi patologie, mentre l'omicida, parzialmente autosufficiente, era arrivato al Don Guanella quattro anni fa. Fino ad oggi non aveva mai dato alcun problema.

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