Como - La grata metallica era sui binari. Impossibile vederla. Il treno delle Ferrovie Nord Asso-Milano l’ha colpita all’altezza di Ponte Lambro, in provincia di Como, poi è saltato dai binari, è deragliato. Uno zig zag per qualche decina di metri: dentro i passeggeri sballottolati e terrorizzati. Nessun ferito, solo un signore di ottant’anni che ha avuto un malore. Però questa poteva essere una tragedia. Un atto di follia vandalica, perché quando sono arrivati poliziotti e carabinieri hanno capito subito tutto: il deragliamento del convoglio è stato causato da un gruppo di teppisti. Sui binari sono state trovate delle grate metalliche della recinzione che si trova poco lontano. Molto probabilmente qualcuno, dopo averle staccate, le ha abbandonate sulle rotaie, all’uscita da una galleria. Sarebbe questo il motivo per cui la motrice è uscita dai binari e il treno ha strisciato lungo le pareti della galleria stessa. Fortunatamente in quel punto i convogli non raggiungono alte velocità: è un tratto in discesa, a binario unico e particolarmente tortuoso.
Il treno era partito dalla stazione di Canzo-Asso alle 18.36 diretto a Milano Cadorna. A bordo c’erano circa duecento persone, perlopiù milanesi e brianzoli che vista la bella giornata di sole si erano spostati per passeggiate in Valassina e che stavano tornando a casa. Quando è avvenuto il deragliamento vi sono stati ovviamente momenti di agitazione ma le operazioni di soccorso e sgombero del treno sono avvenute senza problemi e senza scene di panico. Notevole la mobilitazione dei soccorsi, che è comunque già terminata: l’evacuazione dei passeggeri è stata completata, e sul luogo sono rimasti vigili del fuoco e tecnici delle ferrovie per i rilievi. L’incidente è avvenuto nella galleria che separa le stazioni di Caslino d’Erba e Ponte Lambro, a poche centinaia di metri dalla seconda, in un punto in cui i treni sono costretti a rallentare. Del convoglio è deragliata soltanto la motrice, mentre le altre carrozze sono rimaste sui binari.
L’episodio ha suscitato anche reazioni politiche. Per l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, si tratta di «un atto volontario e di indicibile gravità quello che è successo, che poteva avere conseguenze molto peggiori delle minime che ha effettivamente avuto.
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