da Milano
Franzo Grande Stevens resta al comando della Compagnia di San Paolo, la fondazione torinese principale azionista del colosso bancario Intesa Sanpaolo. Ma se da una parte lintero comitato di gestione durante la riunione di ieri si è dichiarato solidale con il presidente finito nella bufera dopo il verdetto Consob sullequity swap Ifil-Exor-Fiat, dallaltra chi nel comitato si trova da sempre su una lunghezza donda diversa rispetto a Grande Stevens ha colto loccasione per criticare lavvocato della famiglia Agnelli.
«Il presidente della Compagnia di San Paolo tiene duro e così farà anche al prossimo consiglio generale del 5 marzo», puntualizza una fonte finanziaria. Grande Stevens, che è stato sospeso per 4 mesi da tutte le cariche in società quotate, nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai consiglieri sindaci della fondazione ripercorrendo la vicenda che nellestate del 2005 ha permesso allIfil degli Agnelli di mantenere il controllo della Fiat. «Del resto - ha detto ieri un esponente del comitato di gestione - il momento è così delicato che aprire una crisi al buio nella Compagnia sarebbe irresponsabile, al di là dei punti di vista di ciascuno»,
Antagonisti di Grande Stevens nella Compagnia di San Paolo sono soprattutto il vicepresidente Carlo Callieri e il consigliere Bruno Manghi il quale, al termine del comitato, ha comunque osservato che della questione «abbiamo parlato con serenità: non cè alcun cambiamento in vista».
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