Il compagno Doria promette la super Ici

Il compagno Doria promette la super Ici

Appena eletto premier, SuperMario non ha tagliato sprechi e privilegi, ma ha fatto la stangata dell’Ici/Imu, esonerando Chiesa, partiti, sindacati, centri sociali, circoli Arci e supposte fondazioni «no profit». Se sarà eletto sindaco, il compagno SuperMarco probabilmente aumenterà al massimo la stangata sulla casa, che potrà passare dallo 0,4 allo 0,6 per mille «per aumentare e migliorare i servizi».
Dal Prof. della Bocconi al Prof. di via Balbi ovvero dal decreto «Tassa Italia» a quello «Tassa Genova». Pazienza se i maggiori tagli di Tremonti avevano il significato di indurre a minori sprechi, anche a livello locale. «Una delle priorità del Comune sarà quella di erogare e non di tagliare i servizi. Le risorse si possono razionalizzare e quindi si può racimolare e risparmiare, ma poi occorrerà spendere. Da qualche parte i soldi bisognerà pur prenderli». Di ridurre personale, tagliare stipendi e privilegi di politici, dirigenti e boiardi locali, manco un accenno.
Marco Doria, docente di Storia economica all’Università di Genova, in gioventù militante della Fgci e del Pci, oggi candidato indipendente alle primarie del centrosinistra appoggiato da Nicki Vendola, ieri ha inaugurato il suo «quartier generale» in salita Santa Caterina 1 e ha illustrato alcuni punti del suo programma: nodo di San Benigno, trasporto su rotaia, Terzo Valico, accentramento di Tursi e compiti dei municipi, valorizzazione del personale, limiti del nuovo piano urbanistico, Città della solidarietà, equità, giovani, lavoro, impresa, senza dimenticare la solita tiritera contro l’odiato Cav. «Mi fa molto piacere che il presidente Napolitano abbia affidato l’incarico al professor Monti - ha spiegato l’ex rampollo della dinastìa Doria - finalmente non mi vergogno di essere rappresentato, anche all’estero, da uno come Berlusconi. Il Cavaliere ci ha sempre raccontato balle e faceva finta di non farci pagare. La squadra dei tecnici, invece, è competente e rispettabile».
«È legittimo che Marta Vincenzi si sia ricandidata - ha aggiunto - non mi sono mai posto il problema.

Tuttavia, ho notato che il dialogo fra Tursi, le associazioni e le rappresentanze dei cittadini è stato a volte disatteso. Sono un candidato della società civile, indipendente, svincolato dai poteri forti e dai partiti. Le primarie rappresentano uno strumento straordinario di democrazia. Il Comune è come l’acqua: un bene comune».

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