Utili sopra le attese per Mediobanca, che ha ieri esaminato la semestrale dell’esercizio 2010-2011, con gli ultimi tre mesi dell’anno solare 2010. L’utile è stato di 262,9 milioni di euro, in calo del 2,7%. Il secondo trimestre vede però un rialzo degli utili del 6% a 135 milioni, ben sopra il consensus degli analisti intorno ai 100 milioni. In Borsa il titolo ha reagito con un rialzo del 3,7%. «Siamo pienamente soddisfatti dei risultati dei primi sei mesi, confermano un buon andamento», dice l’ad Alberto Nagel.«Se non ci saranno peggioramenti nella situazione congiunturale complessiva - aggiunge- potremo continuare la crescita vista nei primi due trimestri». Nagel e il presidente Renato Pagliaro hanno incassato i complimenti dei soci del patto, riunito ieri prima del cda, in un clima tornato sereno dopo gli strappi avvenuti nelle Generali. Ieri in Piazzetta Cuccia c’erano sia Geronzi sia Della Valle, ma senza nessuna tensione. A consiglieri e pattisti, Pagliaro e Nagel hanno illustrato un semestre in luce positiva. In un contesto difficile, con margini d’interesse al minimo, impieghi a rischio, tensioni sulla tenuta patrimoniale delle banche e rendimenti dell’equity ridotti all’osso, Mediobanca ha dato buoni risultati su tutti questi fronti. Portandosi a casa un Core Tier1 dell’11%, un cost/income del 40% e una preziosa riserva di liquidità, che le permette di non rinnovare i warrant propedeutici a una ricapitalizzazione: il tema non è più di attualità. Ma, soprattutto, ha mostrato una dinamica brillante nel corporate e investment banking ( Cib) e nel settore retail (credito al consumo di Compass e Che Banca!) che ormai vale per il 50% dei ricavi del gruppo e mantiene una possibilità di crescita ancora forte. Anche attraverso possibili acquisizioni sia di Compass, sia di Che Banca! La banca retail ha realizzato nel periodo un aumento dei ricavi da 37,3 a 90,1 milioni, e una riduzione delle perdite, da 48,8 a 14,7 milioni, con 385mila clienti e 10 miliardi di depositi. Per quanto riguarda l’attività più «seguita» di Mediobanca, e cioè la divisione cui fanno capo le partecipazioni in Generali, Telco e Rcs, questa ha visto nel corso del primo semestre una contribuzione netta positiva per 116,7 milioni e in crescita del 10,5%, con un valore di mercato delle partecipazioni invariato a 3 miliardi (a fine dicembre, il dato oggi è di 3,3 miliardi).
In particolare ritorna un contributo dalle quote in Rcs e Telco: Generali viene valutata (con l’equity method) 105,1 milioni (era 116,4 milioni nel primo semestre 2009- 2010), Rcs 4,6 milioni (era negativo per 4,7) e Telco 7,3 milioni (era negativo per 4,2 milioni).MZ
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