Alessia Marani
Si chiamano «compensazioni», sono uno strumento urbanistico che permette, in certi casi, di distogliere volumetrie edilizie da una parte per poterle realizzare in un altro territorio. Nel XIX municipio qualcuno, però, le ha già ribattezzate «colpo di mano». Quello con cui il Campidoglio ha improvvisamente dato lok a un gruppo di costruttori privati per edificare un complesso di seicento appartamenti a La Storta, ai confini col XX municipio. Duemila nuovi abitanti che andranno a inserirsi in un contesto di strade e servizi già disastrati e, comunque, insufficienti. Oltretutto su terreni contro i quali qualche anno fa, a cavallo tra il 99 e il 2000, lo stesso Comune aveva lanciato una contestatissima crociata antiabusivi. Portando avanti unopera di demolizioni con pochi precedenti. E dove ora con un cambio di destinazione duso ad hoc è reso, invece, possibile costruire.
«Troppe - disse lallora assessore ai Lavori Pubblici, Esterino Montino - le volumetrie a La Storta. Sono case che vanno abbattute». A nulla servirono le barricate dei cittadini, né il gesto estremo del consigliere regionale di Alleanza nazionale, Tommaso Luzzi, che in segno di protesta si diede fuoco alla gamba e alla mano destra. Nonostante la guerriglia con le forze dellordine, le ruspe entrarono in azione.
«Per compensare la mancata edificazione nel comprensorio di Tor Marancia - spiega oggi il consigliere comunale di An Marco Visconti, presidente uscente del parlamentino di via Battistini - il Campidoglio ha pensato bene di dare lopportunità ai costruttori privati di rilocalizzare le volumetrie previste in zona La Storta, Giustiniana. Ecco, dunque, che ancora una volta Roma Nord viene sfregiata con nuove colate di cemento. Non bastavano la città della Roma a Torrevecchia, il piano di zona Torresina 2, gli articoli 11 Palmarola-Ottavia e Primavalle-Selva Candida, senza contare le costruzioni di edilizia economica e popolare. Questi nuovi abitanti - aggiunge Visconti - finiranno per aggravare una situazione già congestionata. Il traffico nel quartiere in certe ore della giornata è pressoché paralizzato, il sistema viario è vecchio di cinquantanni e già non sopporta la mole di auto che provengono dalla Boccea, dalla Cassia e dalla via Braccianese».
«È una vergogna poi - conclude Visconti - che il XIX abbia dato parere favorevole a questa delibera con una serie di prescrizioni demagogiche, come la raccomandazione a potenziare la ferrovia Roma Viterbo FR3 che, invece, come continua a denunciare il Giornale, è sempre più vicina al collasso. È sconcertante, infine, come il Comune così solerte anni fa a buttare giù case abusive per necessità, lo sia stato ugualmente a dare il via libera a nuove costruzioni oggi».
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