Ieri mattina a Roma, nonostante il caldo torrido, per entrare ai Musei Vaticani cera una fila che partiva dal colonnato di San Pietro. Eppure lItalia ad oggi è soltanto la quinta meta turistica per gradimento a livello internazionale. A comunicare questo dato è la Società geografica italiana che ieri ha presentato il quinto rapporto annuale. Il tema analizzato questanno è «turismo e territorio».
Sono ormai lontani i tempi in cui negli anni 70 eravamo medaglia doro per quantità di turisti. Come è sempre stato, la risorsa (turistica) su cui fare leva è il patrimonio culturale. Da questo punto di vista lItalia è la più apprezzata dallUnesco: ben 41 siti patrimonio dellumanità, un primato mondiale. Se le città darte, dunque, non hanno perso lo zoccolo duro di turisti incantati dalle nostre perle culturali, sono le località di mare ad arrancare. Il turismo balneare, da sempre elemento trainante del turismo stagionale del Bel Paese, si trova in crisi, schiacciato dalla concorrenza di Croazia e Turchia. I motivi sono di facile individuazione: il peggioramento dei parametri ambientali, e soprattutto un rapporto qualità prezzo meno competitivo. Anche il turismo invernale ha subito una battuta darresto, penalizzato soprattutto dagli inverni poco nevosi.
Per risollevare le sorti - turistiche - del Paese è necessario intercettare i grandi flussi di turismo internazionale. Non è sufficiente affidarsi al sistema «low-cost», ci sono altre strategia da mettere in atto. Il «rapporto 2007» suggerisce di puntare anche su un altro tipo di offerta. I tour eno-gastronomici, ad esempio, sono una valida alternativa, ma anche quelli che seguono un percorso archeologico.
«Non capisco perché non riusciamo a fare del turismo un fattore di competitività - si chiede il sindaco Walter Veltroni - pur essendo una specie di enciclopedia del mondo». Competitività e competenza sono le chiavi per invertire la rotta, e risalire la classifica. «LItalia è scivolata al 33/mo posto per competitività - nota Gianni Letta ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - mentre Francia e Spagna occupano rispettivamente il 15/mo e il 14/mo posto».
«Il turismo è una risorsa importante nella composizione del pil italiano - si legge nel rapporto -. Bisogna puntare ad uno sviluppo sostenibile che migliori lofferta più in chiave qualitativa che quantitativa».
Roma, però, resta fuori da questa «opaca» fotografia del sistema Italia. Le «Vacanze Romane» non sono mai passate di moda, e la città eterna si conferma la più visitata dItalia. Prova che il mito della «Dolce Vita» resiste. Buone notizie arrivano anche dal fronte marittimo regionale.
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